Si è svolto ieri, nell’elegante cornice della Sala del Parlamentino del CNEL, un momento di sintesi e confronto sul Contratto collettivo per le imprese del settore postale, logistica e delivery.
Ad organizzare la giornata la CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, presente all’interno del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (oltre che al Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles), e Assopostale, l’associazione di operatori postali privati fondata nel 2016 da Citypost (Ora Sailpost) e Express Group.
A discutere dei prossimi sviluppi del settore Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri, e Alessandro Del Frate, Segretario Generale di Assopostale e il Vicepresidente della medesima associazione Daniel Giovannetti. Al centro del confronto il futuro del settore della logistica, in un momento storico in cui, in virtù anche delle dinamiche innescate dall’emergenza sanitaria ancora in corso, è emersa la grande strategicità di un comparto, non a caso definito come “la spina dorsale dell’Italia”.
Al centro della giornata anche il futuro dei lavoratori impegnati nei settori postali, delivery e logistica che, tra corrieri e autotrasportatori, impiega circa 1 milione di lavoratori. “La recente pandemia ha messo in evidenza l’importanza di questi reparti, il cui impegno e dedizione hanno garantito agli italiani di continuare a svolgere le proprie attività nonostante le molte restrizioni dovute alla pandemia, grazie alla puntuale consegna di prodotti, derrate e merci. Per questo appare urgente iniziare da subito ad operare per la riforma del contratto collettivo nazionale e realizzare gli interventi necessari affinché le nuove regole siano in linea con il futuro che ci attende” ha dichiarato a margine dell’incontro il Segretario generale di Assopostale Del Frate.
“Il contributo dato dai lavoratori della filiera della delivery, negli ultimi due anni, è stato prezioso e innegabile, un settore che si è rapidamente adattato alla moltiplicazione vorticosa degli ordini online e delle consegne a domicilio. Appare ormai assodato come le prestazioni logistiche siano strettamente collegate alla crescita economica dell’intero Paese. Per questo è necessario concentrarsi, adesso, sulle regole contrattuali a tutela dei lavoratori, perchè sono stati e saranno sempre loro, con la loro professionalità, a permettere all’intera nazione di mitigare gli effetti devastanti e contingenti di questo ultimo periodo” ha fatto eco il Presidente Àncora.
“L’incontro è stato utile per richiamare l’attenzione su alcuni elementi di novità che interessano il settore: lo smart time, istituto contrattuale che consente di conciliare la flessibilità di orario con il contratto a tempo indeterminato, nonché sulla nuova proposta di direttiva che dovrebbe disciplinare la natura dei rapporti di lavoro su piattaforme informatica” ha sottolineato Liano Capicotto, docente della Link Campus di Roma e componente di CIU-Unionquadri.
Da diverso tempo, all’interno del dibattito del CNEL, il futuro del mercato postale nazionale ha trovato sempre maggiore spazio, soprattutto in relazione alla trasformazione digitale dei nuovi modelli di business e ai nuovi rapporti di lavoro. Tra i prossimi argomenti su cui porre attenzione, emersi anche nella discussione di ieri, dunque, le opportunità – ma anche le sottesi criticità – legate agli effetti dell’innovazione sulle prestazioni logistiche. Le sfide più imminenti riguarderanno l’introduzione di soluzioni sempre più robotizzate e meccanizzate all’interno dei processi gestionali, con un doveroso bilanciando tutto da definire, stretto tra gli indubbi benefici industriali e l’attenzione verso i lavoratori, evitando per loro tutti gli aspetti pregiudizievoli che possono derivare dall’automazione dei nuovi modelli produttivi e il rischio – sempre più concreto – di un nuovo luddismo.
Anche l’Avv. Fabio Petracci, Vice presidente della CIU-Unionquadri, ha sottolineato l’importanza della proposta di direttiva comunitaria che dovrebbe disciplinare il lavoro su piattaforme, elemento legislativo finora assente ma di cui si avverte tutta l’urgenza di una presenza nel contesto europeo.