Nei primi nove mesi 2021 il mercato immobiliare del residenziale ha segnato una significativa crescita in termini di volumi, chiudendo con una variazione delle compravendite del +43,1%, rispetto allo stesso periodo del 2020, per un totale di 536.022 transazioni (Fonte Agenzia delle Entrate). E’ quanto emerge dallo studio elaborato di recente da Gabetti e Patrigest.
Nel primo semestre del 2021 i prezzi sono aumentati dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo stesso trend è previsto sia per il secondo semestre 2021, i cui dati di chiusura devono ancora essere resi noti, sia per il primo semestre del 2022. tempi di vendita sono in lieve calo con una media di 4,4 mesi. In calo anche gli sconti in sede di chiusura delle trattative, che si attestano intorno all’11%.
Per quanto riguarda le locazioni il volume totale degli investimenti relativo ai primi nove mesi del 2021 è stato di 270 milioni di euro (nel 2020 si era registrato un volume totale di investimenti di 370 milioni di euro). Questo fenomeno è in linea con i nuovi comportamenti di consumo e vita, caratterizzati da una crescita in termini di interesse, legata alle nuove forme di abitare multifamily, quali co-living, serviced apartment, oltre che il senior living.
Nel 2021 è stato confermato il trend degli ultimi anni, che ha visto una richiesta prevalente verso i muti a tasso fisso. Importante in questo contesto è anche la richiesta dei finanziamenti con garanzia Consap, per cui le iniziative del governo hanno dato una significativa spinta all’acquisto di immobili da parte delle giovani coppie.
“Un altro fattore da prendere in considerazione sull’andamento del mercato residenziale e creditizio nel 2021, e che avrà un forte impatto per tutto il 2022, è il vantaggio fiscale del Superbonus 110% (previsto con il Decreto Rilancio 19 maggio 2020 e confermato con le relative proroghe con l’emanazione della legge di Bilancio 2021) che supporta gli interventi di efficientamento energetico negli edifici residenziali. Questo funge da stimolo alla domanda di abitazioni usate da riqualificare anche con ricorso al credito, in quanto i progetti di qualificazione energetica degli immobili possono prevedere una sovrapposizione dei diversi incentivi oggi presenti nel panorama italiano che, a differenza del Superbonus, non coprono la totalità delle risorse investite”, specifica Francesca Fantuzzi, responsabile dell’ufficio studi Gabetti.
Secondo un rapporto pubblicato dall’Ufficio studi di Idealista si pone l’attenzione anche su altri fattori. Da un lato il boom della domanda è una risposta emotiva alla pandemia, dall’altro lato, il perdurare della stessa pone un’ombra di incertezza sulla stabilizzazione della situazione economica delle famiglie e continua a comprimere i valori immobiliari”.
Dopo 12 mesi di grande fermento, si prevede un consolidamento della ripresa nel 2022 con riflesso anche sui prezzi di richiesta che dovrebbero tornare in terreno positivo. Sussistono tuttavia alcuni fattori come i tassi d’interesse che iniziano a salire, la crescita dell’inflazione e una significativa riduzione dello stock abitativo disponibile, che potrebbero avere un effetto di raffreddamento sul mercato.