L’universo virtuale, sebbene ancora sconosciuto ai più, già esercita un fascino irresistibile su tutti coloro i quali, spinti principalmente dalla curiosità, si avvicinano ad esso per esplorare i misteri di questa nuova realtà. D’altronde, non è certo un segreto che le infinite potenzialità offerte dal Metaverso, questo il nome della dimensione virtuale, siano persino in grado di stravolgere radicalmente e rapidamente ogni concezione preesistente del nostro rapporto con le nuove tecnologie.
Ne è un esempio il recente cambio di direzione di Facebook, che si è preparata – nell’ottobre 2021 – a tale salto evolutivo dei social media riconvertendo il nome della società proprio in Meta, ma non solo. Il colosso informatico, infatti,starebbe progettando una serie di investimenti, per un valore di ben dieci miliardi di dollari, con lo scopo di aumentare fortemente la propria presenza nel mondo virtuale.
Tuttavia, se investire cifre da capogiro in un universo neanche minimamente tangibile può sembrare una mossa a dir poco azzardata da parte di Zuckerberg, basti pensare che secondo alcune stime le opportunità di guadagno nel Metaverso potrebbero sfiorare gli 800 miliardi di dollari entro il 2024. Insomma, si tratta certamente di una ghiotta occasione da non lasciarsi sfuggire.
La nota positiva è che per fare affari nella dimensione virtuale non occorre essere degli affaristi senza scrupoli o dei ricchi imprenditori: basta uno strumento come un visore, infatti, per poter accedere al Metaverso ed interagire con gli altri utenti connessi. La moneta utilizzata per condurre le trattative è quasi sempre una criptovaluta, ossia a una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia, spesso poi convertibile in dollari.
Le transazioni, invece, vengono certificate da una particolare tecnologia nota come blockchain, ovvero una sorta di catena costituita da numerosi computer che certifica in maniera univoca la proprietà di un bene. A tal proposito, infine, bisogna fare un po’ di chiarezza: molto spesso, difatti, si sente parlare di beni comprati e venduti sotto forma di NFT. Con questa particolare sigla, che sta per Non Fungible Token, si indica un gettone che certifica la proprietà di un diritto su un certo bene, sia esso fisico o virtuale. Occorre però precisare che possedere un NFT relativo a un dato bene, non necessariamente comporta il concreto possesso del bene stesso.
Insomma, sebbene in Italia ci sia ancora una conoscenza limitata del fenomeno Metaverso, le opportunità offerte da questa nuova dimensione a livello globale sembrano essere pressoché infinite. Naturalmente, almeno nei primi tempi, ad approfittarne saranno i più lungimiranti e i più intrepidi, ossia tutti coloro che avranno il coraggio di staccarsi dalle solide certezze del mondo reale per fare vela oltre i nuovi confini che si schiuderanno man mano grazie all’universo virtuale.