L’allargamento della NATO e la razzia dello zar 4.0, in soli tre mesi hanno fatto tramontare il sole sulla favola del PNRR, sull’ Unione Europea e sull’euro.
Dai progetti di rinascita economica e sociale, siamo al riarmamento ed al nuovo stato di emergenza per la guerra, con il corollario di carestia e fame che accompagna ogni conflitto.
Solo pochi anni fa il nostro Premier – nelle sue funzioni di governatore dell’Euro – tuonava whatever it takes per proteggere la moneta unica e la scassata economia del Vecchio Continente; poi venne la pandemia, i camioncini alle varie frontiere con le prime dosi del salvifico vaccino dello zio Sam ( da comprare a scatola chiusa e con contratti firmati in bianco o secretati ) ed infine la NATO, scassata alleanza basata sul vecchio schema della contrapposizione con il pericolo rosso, di fatto un viatico per consentire enclaves USA sul territorio europeo (guardare dimensioni basi Aviano, allargamento di Pisa, copertura esclusiva radar del sud Italia).
Dopo 80 anni di ricreazione, il bluff europeo si palesa in tutto il suo imbarazzante vuoto, la locomotiva tedesca ridotta ad un’annaspante vecchio treno a vapore, in ginocchio davanti alla prospettiva dello zar guerrafondaio, la Francia dilaniata da una crisi sociale che a giugno esploderà nelle urne con un’opposizione vetero comunista che paralizzerà le ambizioni internazionali dell’attuale leadership.
E l’Italia…missing in action… in perenne campagna elettorale, nascosta dietro le mascherine, bloccata da una politica incapace di fronteggiare una povertà assoluta e parziale (sul filo della sopravvivenza) che interessa un 20% della popolazione falcidiata dalla tassa infame dell’inflazione che colpisce chi ha meno.
Il Governo viaggia a vista e perderà, anche se tutti diranno il contrario, tutte le presunte opportunità del PNRR, tant’è che il nostro premier ha già inviato il curriculum alla NATO, visti i venti di guerra per una persona capace è certo una prospettiva migliore del pantano italico.
La NATO, quindi, riporta prepotentemente gli USA in Europa e dà scacco matto all’Europa che ben che vada oggi può aspirare ad una posizione ancillare, sperando che il gas americano in bottiglia ci eviti di stare al freddo il prossimo inverno.
In questo contesto i commissari europei hanno già iniziato le litanie sul deficit italiano per giustificare il prossimo necessario prelievo forzoso sulle case degli italiani, forse l’ultima vera mission di questo governo e del premier che continua a non spiegare l’ossessione per i nuovi estimi catastali.
Forse è ora di prendere a prestito una gag tipica di Totò per rispondere ai commissari economici ed al premier; forse è ora che qualcuno risponda ma mi faccia il piacere , senza il vecchio ombrello NATO, rapidamente spolverato, oggi le nazioni europee sarebbero passerotti bagnati in attesa di invasione russa e completamente alla mercè della zar 4.0 e della Cina.
L’Europa non può permettersi altri giorni di guerra, gli Stati Uniti si. La NATO può spaccare l’Unione Europea, di fatto lo ha fatto già, l’alleanza militare opera in perfetta sintonia, mentre le riunioni europee annaspano sulle sanzioni allo zar 4.0 e qualcuno (leggi Germania, Ungheria) già si sfila.
Con buona pace per i sognatori europei la Next Generation Eu rischia di dover mettere la mimetica, si spera per non combattere. Il quadro è fluido, ma c’è una drammatica certezza: l’inflazione è già a due cifre per il carrello della spesa e sia che la guerra si fermi sia che prosegua, la crisi economica e sociale è già una tragedia.
Gli USA lo sanno bene e stanno chiudendo il cerchio riprendendosi l’Europa che da sola evidentemente non funziona, ricorrendo al vecchio schema geopolitico dei blocchi, probabilmente il muro caduto a Berlino nel 1989 si è oggi spostato ad est e l’Ucraina è destinata ad una spartizione tra est ed ovest.
In questo quadro la NATO fa già politica estera autonoma ed armonica con gli USA, se continua questa tensione mondiale l’alleanza militare condizionerà la politica comune europea, perché l’ombrello protettivo militare condiziona la libera determinazione dell’Unione Europea e dei singoli stati e sposta gli equilibri di potere. La Turchia, con il secondo esercito della NATO, farà sentire la sua voce ed al netto della cristallizzata adesione all’Unione Europea, otterrà molta visibilità e vantaggi da questo ritorno di fiamma della vecchia alleanza militare.
Nelle prossime due settimane l’Ucraina perderà la guerra del Dombass, allora forse lo zar 4.0 manderà segnali di apertura per un cessate il fuoco, mentre si è ripreso il Mare d’Azov e le risorse minerarie ucraine e la maggiore centrale del paese invaso.
Speriamo che vada così, ci è costato qualche miliardo di euro, ma almeno eviteremo un conflitto diretto. Speriamo dicevo, perché potrebbe andare peggio; la Cina può invadere Taiwan, allora non ce ne sarebbe per nessuno, lo zar 4,0 punterebbe alle Repubbliche baltiche e sarebbe guerra totale.