Recentemente organizzato dal Commonwealth Club di Roma, presso l’Ambasciata del Regno Unito a Roma, si è svolto un importante incontro per discutere, con le rappresentanze diplomatiche, le novità politiche provenienti dai governi aderenti al Commonwealth e le nuove dinamiche internazionali emerse dal recente Forum di Kigali in Ruanda.
Tra gli innumerevoli focus oggetto di attenzione internazionale, i lavori in Ruanda sono stati utili a far emergere un importante rapporto politico e commerciale tra il Dipartimento per il commercio internazionale del Regno Unito e le autorità governative di Antigua e Barbuda. Al centro delle relazioni internazionali, le problematiche legate al cambiamento climatico e le opportunità da poter intraprendere per un sano sviluppo economico e sostenibile della regione caraibica con il sostegno del Regno Unito e dell’organizzazione stessa del Commonwealth.
Antigua e Barbuda hanno chiesto al Commonwealth di intensificare le politiche di investimento locale e la cooperazione commerciale sulla blue economy, valorizzando le enormi opportunità che sussistono nello sfruttamento dell’energia marina e delle onde marine, che pongono l’area dei Caraibi al centro dell’attenzione scientifica e commerciale internazionale sui servizi energetici, portuali e della formazione specialistica.
Gli stati dei Caraibi e gli altri piccoli stati insulari aderenti al Commonwealth sono in prima linea nel chiedere investimenti e nuove opportunità economiche per affrontare i disastri generati dai cambiamenti climatici e dall’aumento del livello del mare. Secondo i rappresentanti di Antigua e Barbuda, i paesi più importanti del Commonwealth devono lavorare finanziariamente per l’avvio di nuove politiche climatiche, spingendo il settore privato e gli innovatori ad una più intensa cooperazione con i paesi dei Caraibi, sviluppando nuove politiche economiche e sostenibili per affrontare i cambiamenti climatici che nei Caraibi sono già evidenti.
Un’attenzione all’economia macroregionale dei Caraibi proviene anche dal primo Ministro britannico Boris Johnson che ha rilanciato l’importanza della cooperazione scientifica, climatica, finanziaria e commerciale tra i membri del Commonwealth, stimolando la nascita di nuove iniziative.
Durante i lavori in Ruanda, il primo Ministro ha ricordato che nel 2021, il commercio tra il Regno Unito e gli stati del Commonwealth ha avuto un valore di circa 120 miliardi di sterline, rappresentando il 9.4% della produzione commerciale totale del Regno Unito nel mondo. Dati economici da intensificare e migliore, rafforzando la cooperazione commerciale in quei settori essenziali per la nostra attualità economica, come le ricerche sui cambiamenti climatici e la produzione sostenibile di energia dalle onde marine.