“Favorire la formazione continua e la riconversione professionale dei lavoratori, e conseguentemente l’occupabilità, sono fattori chiave, assieme a forme di collaborazione tra pubblico e privato, per rispondere alle trasformazioni del mercato”. Sono parole che emergono dall’audizione dell’Ance (Associazione nazionale costruzioni edili) di fronte alla Commissione lavoro del Senato e che delineano chiaramente quanto la formazione continua, soprattutto in un settore come quello delle costruzioni, sia non solo fondamentale, ma vitale.
“I driver, in questo senso -si evince ancora dall’audizione dell’Ance- sono le competenze in ambito digitale e “green”, entrambe molto richieste”. A supporto delle osservazioni dell’Associazione dei costruttori edili, ci sono i dati di FondItalia (Fondo Formazione Italia) che, nel biennio 2020/2021, ha registrato oltre 32mila ore di formazione proprio in ambito tecnologico/informatico/ambientale.
I dati del Fondo paritetico per la formazione professionale sono contenuti nel Rapporto FondItalia 2022, presentato all’inizio del mese di giugno a Roma, e illustrano con chiarezza che c’è molta attenzione, nel panorama delle costruzioni, verso la formazione dei dipendenti. Il comparto delle costruzioni costituisce circa il 14% delle imprese aderenti al Fondo, oltre 18mila aziende su un totale di 135mila). Di queste, nel biennio 2020/2021, oltre 500 hanno partecipato ad almeno un corso di formazione per un totale di oltre 4.000 lavoratori.
“I dati diffusi dall’ISTAT all’inizio dell’anno sono eloquenti: oltre il 90% delle imprese italiane attive nel comparto delle costruzioni –commenta Egidio Sangue, direttore e vicepresidente di FondItalia– hanno meno di 10 dipendenti. Parliamo di quasi 400mila imprese che, per il 60%, sono costituite da una o due persone. Microimprese che rappresentano anche il motore pulsante di FondItalia, che conta quasi 120mila imprese aderenti con meno di 10 dipendenti rappresentative dell’89% del totale. Di fronte a questi numeri, non possiamo che dirci orgogliosi di rappresentare la micro-imprenditorialità italiana, ma siamo anche totalmente in concordi con l’esigenza che il comparto delle costruzioni “spinga” di più sulla professionalizzazione delle maestranze”.
L’esigenza è evidente: è necessario investire maggiormente nella formazione dei lavoratori soprattutto in un settore, quello edile, che sta nuovamente tornando a crescere segnando tassi di crescita a doppia cifra. Nel solo 2021, il comparto ha avuto un incremento negli investimenti del 16,4%, con un aumento dell’occupazione di oltre l’11% e un impatto sul PIL del 6,5% (dati Ance).
“È una soddisfazione poter condividere, finalmente, le nostre osservazioni sull’importanza della formazione continua con le associazioni di categoria e gli attori in gioco –precisa Francesco Franco, presidente di FondItalia-; noi di FondItalia ci siamo sempre stati: abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti e le disponibilità per rispondere in maniera seria, rapida, trasparente e agile alle necessità delle imprese italiane. Accanto alla formazione e alla professionalizzazione dei lavoratori, è tempo di trovare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato di modo che facciano sinergia sulla gestione delle risorse che, al momento, non sono gestite in maniera organica, per offrire strumenti facili sia in termini di accesso sia di applicazione”.
*Comunicato Stampa