“Conte sostiene che il M5s si sta occupando di Antimafia perché ha candidato due noti magistrati e il fratello di una vittima della criminalità organizzata. Persone delle quali ho un profondo rispetto, ma anche la scorsa legislatura il Movimento ha candidato nomi eccellenti dell’Antimafia, eppure questo non ha impedito la scarcerazione di centinaia di boss mafiosi. Io stessa, testimone di giustizia, sono stata eletta con loro, ma ogni mia proposta è stata bloccata. Conte può anche nascondersi dietro le sue candidature ma dimentica di aver votato la riforma Cartabia“. Lo dichiara Piera Aiello, deputata del gruppo Misto, testimone di giustizia e candidata alla Camera con Unione Popolare di De Magistris.
“Ieri sera, durante il dibattito per l’apertura della campagna elettorale a Ceglie Messapica, ho posto a Conte una semplice domanda: qual è il programma del M5s per l’Antimafia. Mi dispiace ma, al di là delle candidature “salva immagine”, non ha saputo dire nulla. Avrebbe potuto parlare della costruzione di nuovi Istituti di pena, dell’assunzione di Polizia Penitenza, di nuovi concorsi nella magistratura, dell’aumento degli stipendi per le Forze dell’Ordine (si registra un suicidio al giorno nel totale silenzio istituzionale), della battaglia contro l’abolizione del 41 Bis, del potenziamento delle commissioni parlamentari di inchiesta che indagano sui depistaggi di Stato e della lotta agli apparati deviati delle istituzioni di cui nessuno vuole sentir parlare. Purtroppo ha scelto semplicemente di criticare me. Prima di dirmi cosa posso permettermi di contestare al M5s sull’Antimafia, si guardi in casa e si informi sulla mia storia e la mia attività parlamentare”.
*Comunicato Stampa