Il mercato residenziale nel secondo quadrimestre del 2022 è stato caratterizzato da una stabilizzazione del numero degli scambi, della domanda per l’acquisto e dei prezzi di compravendita. È questa la fotografia del sondaggio sul mercato immobiliare residenziale realizzato dall’Ufficio studi Fimaa.
Per Andrea Oliva, coordinatore Ufficio Studi Fimaa: “La fotografia del mercato immobiliare residenziale del secondo quadrimestre 2022 scattata dagli agenti immobiliari Fimaa mostra un comparto sostanzialmente in buona salute, trainato dalle abitazioni nuove che, essendo efficientate energeticamente, hanno segnato anche un aumento considerevole dei valori medi. Le previsioni per l’ultimo quadrimestre 2022 non fanno trasparire significative variazioni in rapporto al secondo quadrimestre dell’anno. Il rialzo dei tassi di interesse sui mutui suggerirebbe di non attendere tempi migliori per chi intende acquistare immobili esponendosi al rischio di un rialzo dei valori. Il mercato delle locazioni nel secondo quadrimestre 2022 risulta ancora vivace, con una domanda in ulteriore crescita e un’offerta pressoché stabile. Le previsioni per il terzo quadrimestre dell’anno sono improntate sulla stabilità sia per il numero di contratti sia per i canoni di locazione”.
L’orientamento degli operatori sul mercato nei prossimi 4 mesi prevede un rialzo generale dei prezzi per il 31% degli interpellati. Il 14,3% teme la riduzione del potere di acquisto dei salari (l’inflazione, tuttavia, potrebbe anche favorire l’acquisto di immobili) per i rincari dell’energia e gli aumenti dei costi delle materie prime.
Secondo il 21% circa delle risposte ricevute, il rialzo dei tassi di interesse sui mutui sta mostrando i primi effetti negativi, come ad esempio i rallentamenti nel perfezionamento delle compravendite garantite dallo Stato (giovani under 36). l’EURIRS a 25 anni, ovvero il riferimento per i mutui a tasso fisso, è cresciuto, da inizio febbraio, in due mesi di 2 punti percentuali.
Emergono preoccupazioni anche per l’andamento complessivo dell’economia in generale e dell’occupazione (18%). Tra i fattori negativi meno rilevanti, compaiono l’incertezza politica nazionale e internazionale (5,5%); la guerra in Ucraina (4,5%); l’incertezza e l’esaurimento del Superbonus 110% (4,5%); la preoccupazione per l’aumento della tassazione immobiliare (3,9%); la scarsità di immobili in offerta (3,0%).
Guardando al mercato delle locazioni, nel corso del 2021 il numero di abitazioni locate in Italia è stato oltre 1 milione e 365mila, quasi il 6% in più rispetto all’anno precedente.
“Le incertezze innescate dal conflitto russo-ucraino – ha dichiarato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – con il relativo rincaro dei costi energetici e delle materie prime, se da un lato generano per alcuni compratori una posizione attendista, dall’altro rafforzano l’orientamento protettivo verso i propri risparmi. La casa, infatti, per il fatto di non subire la volatilità tipica dei prodotti finanziari attrae, storicamente, gli investitori anche nelle fasi di incremento dell’inflazione. Infatti gli immobili, da sempre, sono considerati ‘bene rifugio’. I tassi di interesse dei mutui e dei finanziamenti anche se in aumento sono tuttora contenuti”.
“Negli anni ’80 e ’90 gli immobili si sono sempre compravenduti nonostante i tassi di interesse oltre il 20% sui mutui, anche per tutelare i propri risparmi. La pandemia con i lockdown ha inoltre indirizzato la domanda verso soluzioni abitative più ampie, con giardino, balcone o terrazzo oltre a spazi da dedicare allo smart working. Gli agenti immobiliari Fimaa avvertono, tra l’altro, un rinnovato interesse degli investitori verso le unità immobiliari di dimensioni contenute da utilizzare come seconde case al mare, al lago o in montagna”.