Si è svolto ieri pomeriggio a Bologna, nell’ambito di “Ambiente Lavoro”, 22° Salone della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, il convegno sul welfare aziendale organizzato da Fondo Conoscenza (il Fondo interprofessionale per la formazione continua), “Welfare aziendale: normativa, strumenti e formazione finanziata” (registrazione disponibile su www.fondoconoscenza.it).
Il welfare aziendale, letteralmente “benessere aziendale”, insieme di benefit e prestazioni non monetarie erogate a favore dei dipendenti, è in crescita e rappresenta un’importante leva per il coinvolgimento dei dipendenti. Negli ultimi due anni, nei piani di welfare aziendali crescono le tendenze sulla sostenibilità, empowerment femminile, e le nuove esigenze dei giovani.
Analisi dei bisogni dei lavoratori, strumenti ed opportunità in questo ambito, ma anche criticità ed aree di miglioramento, sono stati i punti su cui si sono confrontati gli ospiti intervenuti. Il convegno, moderato da Domenico Cosentino, responsabile relazioni istituzionali del Fondo, è stato aperto da Cesare Damiano, già Ministro del Lavoro e presidente Lavoro & Welfare: “Il welfare aziendale è da molto tempo un prezioso campo di sperimentazione delle più innovative misure di tutela dei lavoratori e dei loro familiari, anche attraverso il fondamentale contributo della negoziazione collettiva. Nei contratti collettivi e nelle imprese più virtuose, si assiste soprattutto a nuove forme di tutele welfaristiche per i lavoratori più vulnerabili e i lavoratori atipici, puntando sull’inclusività e sul benessere lavorativo come volano per la performance e la produttività aziendale”.
L’investimento economico ed organizzativo che richiede l’introduzione di servizi di welfare aziendali in favore dei dipendenti è ricompensato dai significativi vantaggi che ne derivano. Benessere sul posto di lavoro crea fiducia e l’azienda ne beneficia in termini di produttività.“I nostri studi evidenziano un cambiamento sociale in atto molto importante rispetto all’approccio al lavoro, al ruolo del lavoro nella vita delle persone – ha spiegato la prof.ssa Fabiola Sfodera, co-direttrice dell’unità di ricerca POB and Human Capital, in collegamento dall’Università La Sapienza di Roma –. Fenomeni quali il ‘quiet quitting’, cioè il minimo indispensabile, rifiutando di fare straordinari, di assumersi ulteriori responsabilità; ed ancora persone che decidono di licenziarsi e cambiare vita. Questi comportamenti ci rivelano che i bisogni che le persone portano negli ambienti di lavoro sono ora più articolati. Non è la sola dimensione economica”.
A sottolineare l’importanza del benessere sul posto di lavoro per più aspetti è stato anche Giovanni Luciano, consigliere Comitato Vigilanza INAIL: “Come parti sociali guardiamo con grande interesse il benessere dei lavoratori, nella più ampia sfera di salute e sicurezza”. Molto significativi i dati e le analisi presentate da Alessandro Carbone, esperto welfare assicurativo e aziendale: “Parliamo di sostenibilità del welfare. Nel 2050 il 20% della popolazione mondiale sarà over 65 ed avrà bisogno di cure; 8 milioni e mezzo di single, che vivono soli, 2 milioni e mezzo di famiglie con genitori soli con figli a carico, 4 milioni di persone over 65 che vivono sole. Dal punto di vista della cultura assicurativa guardiamo al welfare aziendale non solo come un aiuto agli imprenditori, ai dipendenti ma anche come vero e proprio aiuto al welfare state”.
Come predisporre quindi interventi formativi per accompagnare piani di welfare adeguati agli obiettivi aziendali e alle esigenze dei lavoratori, in modo da non generare possibili sprechi? Cosa accade quando la formazione finanziata incrocia il welfare nelle aziende? A rispondere è stato Raffaele Modica, Direttore del Fondo, presentando anche anticipazioni sugli avvisi 2023: “Oggi sono 23.000 le aziende aderenti al Fondo. Piccole e medie imprese che intendono realizzare interventi di welfare per il benessere dei lavoratori. Da tempo il Fondo incentiva la realizzazione di piani formativi finalizzati a promuovere il welfare aziendale e a incentivare lo sviluppo di progetti in grado di impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e sulla produttività delle imprese. Con i nostri avvisi intendiamo supportare questi interventi rafforzando con la formazione la cultura interna dell’azienda stessa. Nei prossimi mesi intensificheremo anche quanto abbiamo realizzato con gli interventi di politiche attive del lavoro: il 100% delle richieste hanno prodotto assunzioni oltre i 12 mesi, con contratti professionalizzanti e indeterminati”.
Infine,il presidente di Fondo Conoscenza, Concetto Parisi, in chiusura dei lavori, ha ringraziato i relatori per i preziosi interventi, sottolineando il ruolo del Fondo nel supportare i processi di miglioramento volti al benessere dei lavoratori e dell’azienda stessa.