L’ultimo rapporto ISTAT sull’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, stima a novembre 2022 un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%), pari a +2.011 milioni (+2.351 milioni a novembre 2021), e una flessione per le importazioni (-3,4%).
La marcata dinamica positiva dell’export verso i paesi extra Ue27 a novembre è trainata dalle vendite di beni strumentali e influenzata da movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) al netto delle quali il profilo di crescita risulta più contenuto sia su base mensile (+3,2%) sia su base annua (+17,0%).
Il deficit energetico peggiora rispetto al 2021 (-8.667 milioni contro -5.721 milioni) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, pari a 10.679 milioni, è elevato e in forte aumento rispetto a novembre 2021 (8.072 milioni).
Gli acquisti da Svizzera (+63,5%), paesi OPEC (+61,2%) e Stati Uniti (+58,5%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Prosegue la flessione dell’import dalla Russia (-39,5%); in forte calo anche gli acquisti dal Regno Unito (-19,3%).
I prezzi alla produzione dell’industria, dopo la flessione congiunturale e il netto rallentamento della crescita tendenziale di ottobre, a novembre tornano a crescere su base mensile (2,6%) e ad accelerare su base annua (29,4%), spinti in particolare dai rialzi dei prezzi della fornitura di gas sul mercato interno. Al netto della componente energetica, la crescita tendenziale dei prezzi rallenta sia sul mercato interno sia su quello estero.
Nel dettaglio si registrano incrementi tendenziali per quasi tutti i settori manifatturieri: prodotti chimici (+20,0% mercato interno, +22,5% area euro, +24,3% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+20,0% mercato interno, +15,1% area euro, 14,0% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+16,9% mercato interno, +22,6% area euro, +17,9% area non euro) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+18,0% mercato interno, +13,7% area euro, +14,7% area non euro). L’unica flessione si registra sul mercato estero area euro per coke e prodotti petroliferi raffinati (-1,3%). Sul mercato interno, la crescita tendenziale dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas si conferma molto elevata (+89,0%).
Per il settore delle costruzioni, in particolare edifici residenziali e non residenziali, si registrano cali moderati congiunturali dei prezzi (0,1% su base mensile e crescono dell’8,2% su base annua) dovuti ai ribassi dei costi di alcuni materiali.
Ad ottobre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dello 0,8%, in termini congiunturali, registrando una dinamica negativa su entrambi i mercati (-1,1% su quello interno e -0,3% su quello estero). Nel trimestre agosto-ottobre 2022 l’indice complessivo è cresciuto dell’1,9% rispetto al trimestre precedente (+1,8% sul mercato interno e +2,4% sul mercato estero). La dinamica negativa è diffusa a quasi tutti i settori, ad eccezione di quello dei beni strumentali, in leggera risalita rispetto a settembre.
L’andamento congiunturale dell’indicatore nel suo complesso si conferma tuttavia positivo nella media degli ultimi tre mesi.