Ieri si è concluso l’esame del cosiddetto “Dl Superbonus” da parte della commissione Finanze della Camera. Alla fine – fonte Radio 24 – la VI Commissione Permanente della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto-legge n. 11/2023 (Decreto blocca cessioni) che prevede la proroga per l’utilizzo del superbonus 110% sugli edifici unifamiliari.
Tra gli emendamenti riformulati (in particolare l’articolo 119 del Decreto Rilancio che al comma 8-bis) e approvati, vi è la proroga al 30 settembre 2023 del superbonus al 110% per le spese sostenute per villette unifamiliari con un avanzamento dei lavori pari al 30% al settembre dello scorso anno e la misura di sblocco dei crediti maturati nel 2022 a rischio decadenza. L’entrata in vigore di questa modifica, seguendo il percorso di conversione del D.L. n. 11/2023, non arriverà verosimilmente prima di metà aprile. Dal sito della Camera dei deputati sezione Documentazione Parlamentare viene descritta l’attuale dimensione economica del Superbonus.
In sintesi, per gli interventi effettuati, il beneficio, da ripartire in quattro quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, nella misura ridotta al 70% per le spese sostenute nel 2024 e in quella ulteriormente ridotta al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025. Per una ricostruzione normativa della misura si rinvia alla lettura del dossier Il superbonus edilizia al 110 per cento – aggiornamento al decreto legge n. 176 del 2022.
L’ENEA con cadenza mensile, pubblica i dati nazionali e regionali, relativi all’utilizzo del superbonus. In base agli ultimi dati disponibili al 28 febbraio 2023, erano in corso 384.958 interventi edilizi incentivati, per circa 68,5 miliardi di investimenti ammessi a detrazione che porteranno a detrazioni per 75,3 miliardi di euro.
Dalla ripartizione degli interventi in base alla tipologia degli edifici interessati emerge che sono 54.860 i lavori condominiali avviati (71,3 % già ultimati), che rappresentano il 47,9 % del totale degli investimenti, mentre i lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono rispettivamente 221.138 (82,1% già realizzati), che rappresentano il 36,8% del totale investimenti e 108.954 (86,5% realizzati che rappresentano il 15,4 % degli investimenti).
Secondo i dati ISTAT il numero di edifici residenziali in Italia è di 12.187.698 e di questi i condomini, secondo le stime più diffuse, sono circa 1,2 milioni (in cui vivono 14 milioni di persone). Pertanto, la misura ha avuto un impatto su circa il 4,5% del totale condomini italiani e su poco più del 3% del totale degli edifici residenziali censiti in Italia. L’investimento medio risulta così ripartito: condomini 597.798,09 di euro; edifici unifamiliari 113.913,62 di euro; unità immobiliari funzionalmente indipendenti 96.706,22 di euro.
In merito all’impatto economico del superbonus sul PIL nazionale sono stati realizzati diversi studi, in particolare di centri di ricerca privati e associazioni di categoria, tuttavia come rilevato dall’Ufficio parlamentare di bilancio nella memoria presentata al Senato, il 3 marzo 2023, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti d’imposta, “tali analisisono complesse e fortemente influenzate dalle ipotesi di riferimento adottate“. Secondo il Rapporto Censis del novembre 2022 “Ecobonus e superbonus per la transizione energetica del paese” la misura in circa due anni di vigenza ha contribuito alla crescita del PIL per 73 miliardi di euro.
Mentre secondo uno studio realizzato da Nomisma il 21 Febbraio 2023, l’impatto economico complessivo del Superbonus 110% sull’economia nazionale sarebbe stato di circa 195,2 miliardi di euro, con un effetto diretto di 87,7 miliardi, 39,6 miliardi di effetti indiretti, per un totale di produzione aggiuntiva attivata di 127,3 miliardi, a cui andrebbero aggiunti ulteriori 67,8 miliardi di indotto.
In termini geografici, la regione con più lavori avviati è la Lombardia (60.795 edifici per un totale di oltre 12,1 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione), seguita dal Veneto (48.250 interventi e 6,6 miliardi di euro d’investimenti) e dall’Emilia Romagna (32.992 interventi già avviati e 6 miliardi di euro di investimenti).