Le famiglie italiane e il mercato immobiliare è l’indagine biennale a cura di Tecnoborsa con la quale viene effettuata un’analisi del mercato immobiliare italiano, soffermandosi sulla domanda e l’offerta delle famiglie. Il campione analizzato è costituito da circa 2.100 famiglie distribuite nei principali 54 comuni del territorio nazionale e nelle 6 grandi città. Si tratta di un percorso esplorativo che può contare su una importante serie storica.
Nel biennio 2022-2023 il 7,9% delle famiglie italiane intervistate ha dichiarato di aver acquistato un’abitazione (dato rimasto invariato rispetto al biennio precedente). Per quanto concerne le motivazioni che hanno spinto gli italiani a comprare una casa, naturalmente al primo posto c’è l’acquisto dell’abitazione principale (79,5%), valore leggermente in calo rispetto a quanto rilevato precedentemente.
Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare nel primo trimestre del 2024 la quota di abitazioni acquistate da persone fisiche che hanno fruito dell’agevolazione fiscale “prima casa” (proxy degli acquisti di abitazioni principali) si approssima al 70%, quasi 5% in più rispetto al primo trimestre 2023. Al secondo posto, ma con un trend crescente, si posizionano quanti hanno acquistato una casa per le vacanze (11,6%); a seguire, ci sono coloro che hanno acquistato una casa per investire i propri risparmi (5,3%), valore in diminuzione del 2% rispetto a quanto rilevato nel 2022; infine, all’ultimo posto vi sono coloro che hanno acquistato una casa per parenti prossimi (3,5%), in calo del 3,4%.
Tra i servizi che hanno influenzato maggiormente la zona prescelta per l’acquisto, troviamo al primo posto i parcheggi (77% delle famiglie intervistate, in crescita del 10,1% rispetto alla rilevazione precedente); al secondo posto, sebbene in calo, continua a figurare la presenza di poli ospedalieri (65,9%) e al terzo posto quella di centri sportivi (64%).
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’immobile che hanno determinato in modo significativo la scelta di acquisto, è emerso che il 46,1% delle famiglie ha optato per una dotata di tutti quei servizi che permettono di abbattere notevolmente le spese energetiche; il 44,1% ha preferito acquistare case già abitabili a fronte del 22,8% che ha preferito una casa da ristrutturare per poterla adattare alle proprie esigenze; il 41,9% ha optato per abitazioni cablate/smart; il 24% ha preferito la vicinanza al lavoro e per il 23% a parenti; il 20,3% ha preferito una zona centrale; e solo l’11,6% ha optato per una casa fuori città.
Tra le altre dell’immobile che hanno influenzato l’acquisto, al primo posto con il 61,2% troviamo la dotazione di riscaldamento autonomo; al secondo posto (56,1%) la presenza di terrazzi; al terzo posto per il 54,3% l’opportunità di avere un box/posto auto; per il 54,1% la presenza di un giardino di pertinenza; per il 52,4% la presenza dell’ascensore. Infine, con un notevole distacco, segue: la presenza di cantine e/o soffitte, il servizio di portierato e il giardino condominiale.
Dal lato dell’offerta, il 6,5% delle famiglie intervistate ha venduto un’abitazione nel biennio 2022-2023, dato inferiore a quello registrato per gli acquisti poiché tra gli intervistati vi sono anche quelli che hanno acquistato delle abitazioni nuove. In particolare, secondo la pubblicazione trimestrale dell’Osservatorio del Mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate effettuata sul mercato Residenziale, si evince che aumenta la quota di acquisti di prime case, quasi il 70% nel primo trimestre 2024, e solo poco più del 6% ha riguardato abitazioni di nuova costruzione.
Le vendite hanno riguardato soprattutto le abitazioni principali (70,0%), seguite da quelle per vacanze (11,7%), quelle per investimento (9,3%) e da quelle destinate ai parenti prossimi (9,0%). La motivazione predominante che induce alla vendita di un’abitazione risulta essere di gran lunga la realizzazione del desiderio di cambiare la propria abitazione principale (65,1%), seguita, a distanza, dal desiderio di acquistare una casa da tenere a disposizione della famiglia per andare in vacanza (9,0%); al terzo posto c’è chi ha venduto un immobile per acquistare un’abitazione per fare altri investimenti (7,1%); al quarto, a parità di punteggio, c’è chi ha ceduto un immobile per bisogno di liquidità o per acquistare un’abitazione per parenti prossimi (6,5%); infine, c’è chi ha dichiarato di aver venduto a causa degli alti costi da sostenere per mantenere l’immobile (5,7%).
Inoltre, dall’incrocio effettuato fra il tipo di abitazione venduta e il motivo della vendita è emerso che l’84,8% di coloro che hanno venduto un’abitazione principale, lo ha fatto per acquistare un’altra abitazione principale. Infine, sul fronte delle locazioni è emerso che il 5,6% delle famiglie intervistate ha preso una casa in affitto e il 5,4% ha dato in affitto un’abitazione per un lungo periodo. Il 10,4% degli intervistati che possiede case da concedere in locazione ha affermato di averle affittate mentre il 4,6% ha dichiarato di non essere disposto a immetterle sul mercato per vari motivi come, ad esempio, la bassa redditività rispetto al tempo necessari per gestire la locazione. Anche qui abbiamo una conferma dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare secondo il quale i contratti ordinari di lungo periodo stipulati per la locazione di abitazioni per intero sono stati circa 111 mila, quasi il 50% del totale, in calo del 4,1% rispetto al primo trimestre del 2023.