L’Aula di Montecitorio, con 381 voti favorevoli e 30 contrari, ha approvato la Proposta di Legge a firma Amici (PD) e altri, destinata ad apportare rilevanti modifiche all’istituto del divorzio, introdotto in Italia nel 1970 dalla legge Fortuna-Baslini. Il testo di riforma è stato sostenuto da Partito Democratico, Forza Italia, Scelta Civica, Sel e Fratelli d’Italia, mentre la Lega Nord ha lasciato libertà di coscienza ai propri parlamentari e il Gruppo Per l’Italia – Udc si è opposto al provvedimento.
In base all’articolato licenziato dalla Camera dei Deputati, da ora in avanti non occorrerà più un arco temporale di tre anni per mettere fine a un matrimonio, dal momento che saranno sufficienti dodici mesi (a decorrere dalla notifica del ricorso) in caso di separazione giudiziale e sei nell’eventualità in cui i coniugi diano luogo a una separazione consensuale. Inoltre, il testo approvato dall’Assemblea prevede che il regime di comunione dei beni si sciolga al momento della sottoscrizione della separazione consensuale o allorché il Giudice autorizzi la coppia a vivere separata.
Per la definitiva entrata in vigore del “divorzio breve”, che si estenderebbe anche alle istanze in corso, si dovrà tuttavia attendere il disco verde del Senato.