Domenica 28 maggio il voto sui quesiti Cgil. Ma in Parlamento si prova ancora a “disinnescarli”
È stata fissata la data dei referendum promossi dalla Cgil in materia di voucher e responsabilità solidale negli appalti. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha individuato domenica 28 maggio come giornata di svolgimento delle votazioni. Trattandosi di quesiti abrogativi, la consultazione referendaria sarà valida solo se sarà raggiunto il quorum di affluenza del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto.
I promotori dei referendum chiedevano la fissazione della data dal momento in cui, nel gennaio scorso, la Corte Costituzionale aveva dichiarato ammissibili (a eccezione della richiesta di abrogare le norme sull’articolo 18) i quesiti su cui il sindacato di Corso d’Italia aveva raccolto numerose firme, e si dicono decisi ad andare avanti. Ciò nonostante, nelle prossime ore potrebbe entrare nel vivo nella Commissione Lavoro della Camera la discussione di Disegni di legge diretti a “disinnescare” i referendum.
È dei giorni scorsi, infatti, la notizia del raggiungimento di un accordo su un testo unificato su cui proseguire l’esame delle proposte di modifica della disciplina dei buoni lavoro attualmente all’attenzione della Commissione presieduta dal dem Cesare Damiano (relatrice è la deputata Pd Patrizia Maestri). In base a quanto emerso, l’uso dei voucher verrebbe limitato a famiglie e imprese con zero dipendenti, con un tetto di spesa di 3.000 euro annui per entrambe le categorie. Dal lato delle persone che potranno essere retribuite con i buoni, l’intesa prevederebbe per le ditte individuali (ma non per le famiglie) una limitazione dello strumento a disoccupati, pensionati, studenti under 25 e lavoratori extra Ue con permesso di soggiorno e senza impiego da più di 6 mesi. Per i percettori di voucher il limite di compensi annuali verrebbe ridotto a 5000 euro, mentre il valore nominale dei buoni lavoro sarebbe di 15 euro per le imprese e di 10 per i nuclei familiari.
Al tempo stesso, la Commissione Lavoro di Montecitorio ha in calendario novità anche sul fronte degli appalti, dal momento che dovrebbe andare avanti l’iter del Ddl presentato dallo stesso Damiano, teso a ripristinare integralmente la responsabilità solidale (principio in base al quale i dipendenti di un appaltatore possono agire, per ottenere quanto spetta loro, anche nei confronti del committente della gara) e a stimolare la contrattazione in materia tra datori di lavoro e associazioni sindacali.
Sarà ora da vedere se le iniziative del Parlamento renderanno effettivamente superati i referendum targati Cgil, ma ciò che da ora appare chiaro è che, in caso le consultazioni non venissero accorpate alle elezioni Amministrative in programma in più aree del Paese, il prossimo 28 maggio molto difficilmente sarà raggiunto il quorum richiesto dalla legge.
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