Al via lo statuto della Fondazione “Italia sociale”. Al lavoro sui decreti attuativi
di LabParlamento
La Legge Delega di riforma del Terzo settore n. 106/2016 (approvata a maggio dello scorso anno e in vigore dal 3 luglio) entra nella fase decisiva.
Su proposta del premier Paolo Gentiloni, sentiti i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri del 10 marzo ha approvato infatti lo statuto della Fondazione Italia Sociale, che si presenta come uno degli aspetti qualificanti della nuova normativa. Nel frattempo, l’apposito gruppo di lavoro ministeriale sta mettendo a punto i Decreti attuativi in vista della scadenza della delega fissata al prossimo 2 luglio. Tra i primi attesi a uno dei prossimi Cdm quelli sul sostegno alle reti associative, sull’impresa sociale e il Codice unico del terzo settore, che riordinerà le norme fiscali e civili in vigore in materia.
Tornando alla Fondazione (ente di natura giuridica privata, il cui statuto sarà emanato con Dpr, previo parere da parte delle Camere), questa – sottolinea la nota di Palazzo Chigi – ha lo scopo di sostenere, mediante l’apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali, la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo settore caratterizzati dalla produzione di beni e servizi con un elevato impatto sociale e occupazionale e rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti maggiormente svantaggiati. L’ente, nel rispetto del principio di prevalenza dell’impiego di risorse provenienti da soggetti privati, svolge una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico.
Il testo della Delega, che ottenne il via libera alla terza lettura, chiarisce in primo luogo cosa sia il Terzo settore, definendolo come il complesso degli enti privati costituiti con finalità solidaristiche che, senza scopo di lucro, realizzano attività d’interesse generale mediante forme di azione volontaria, gratuita o di mutualità. Sulla base di tale classificazione, dalla quale sono esclusi movimenti politici e sindacati, la riforma introduce un insieme di misure tese a riorganizzare un settore allo stato attuale piuttosto disomogeneo.
Tra le novità di maggiore rilievo, l’istituzione di un Registro unico e di un Fondo del Terzo settore (la cui dotazione sarà di 20 milioni di euro a partire dal 2017) presso il Ministero del Lavoro, la revisione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato (che avranno l’obiettivo di fornire informazioni per rafforzare il ruolo dei volontari negli enti) e l’introduzione del Consiglio nazionale del Terzo settore come organismo di consultazione a livello nazionale. La Legge Delega, inoltre, dà vita come detto alla Fondazione Italia Sociale, che si avvarrà di una dotazione iniziale di un milione di euro.
Da ultimo, sul piano del Servizio civile la riforma attribuisce a questo istituto un carattere universale e una finalità di difesa non armata della Patria.