Domani, a Roma, la presentazione della terza edizione dell’Orange Book. Presenti Galletti (Ambiente) e Bellanova (Mise)
di LabParlamento
Le Utilities sono attori chiave e imprescindibili nel progetto del nostro Paese per lo sviluppo dell’efficienza energetica, grazie al loro ruolo di prossimità al cliente e di interlocutori alle amministrazioni locali nel superamento degli ostacoli culturali ed economici. Questo il messaggio centrale della nuova edizione, la terza, dell’Orange Book – a cura di di Utilitalia e Fondazione Utilitatis in collaborazione con EfficiencyKnow – che sarà presentata domani, a Roma, nel corso di un incontro al quale parteciperanno, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il viceministro Mise, Teresa Bellanova, il vicedirettore dell’Unità Efficienza Energetica della DG Energia Ue, Claudia Canevari ed il presidente dell’Enea, Federico Testa.
L’obiettivo, si sottolinea nel rapporto, è intercettare i prossimi trend strategici per le Utilities, verso l’applicazione e lo sviluppo di nuovi modelli di business. In particolare, si è inteso esaminare le potenzialità di cinque settori: Illuminazione pubblica; Mobilità sostenibile; Risparmi nel settore idrico; Teleriscaldamento; Biometano. Partendo da questi, si propongono alcune riflessioni su cui sviluppare il tema dell’efficienza legato alle infrastrutture di interazione urbana.
E’ nelle città che è possibile osservare la stretta relazione che esiste tra uso razionale o meno dell’energia e parametri ambientali. Così come è indubbio che l’evoluzione a livello internazionale ed europeo– indotta dagli accordi e dalle normative in materia di energia ed ambiente – impone, a livello nazionale, un’iniziativa programmatica capace di tradurre obiettivi e vincoli in un insieme coerente di politiche e misure, con la relativa identificazione dei soggetti incaricati di attuare le normative.
Nelle prossime settimane, il governo italiano aggiornerà il documento sulla Strategia Energetica Nazionale e dovrà tenere in considerazione molti fattori interni ed internazionali, tra cui le traiettorie disegnate nel “Winter Package” di fine novembre 2016: un documento la cui parola d’ordine è “efficiency first” con quattro dossier dedicati al tema, di cui due particolarmente rilevanti, la riforma delle direttive sull’efficienza energetica (EED) e sull’efficienza negli edifici pubblici (EPBD).
A sua volta, la revisione della Strategia Energetica Nazionale incontra per la prima volta in modo dirompente i profili ambientali, che possono essere schematicamente inquadrati in tre principali aree: la prima è quella delle emissioni di gas serra; la seconda area riguarda il ruolo degli usi finali di energia nelle emissioni di polveri sottili e nell’inquinamento urbano; la terza è quella relativa alle ricadute positive, in termini sia energetici che ambientali, indotte da una nuova economia di tipo “circolare” basata sull’uso razionale dell’energia.
Pur non essendo un concetto nuovo, proprio l’Economia Circolare ha acquisito particolare forza a partire dal World Economic Forum del 2012, dove è stata presentata come una delle principali strategie per il futuro. Oggi è un elemento chiave nell’agenda politica di tutti i principali Paesi, pur con sfumature diverse, ma la sua attuazione è ancora nella fase di sviluppo iniziale e si focalizza principalmente sugli aspetti legati alla gestione dei rifiuti e al riciclo.
La nuova edizione dell’Orange Book, adesso, intende trattarla sotto un profilo diverso. Non una semplice relazione tra causa (energia) ed effetti (ambiente), bensì una rapporto più complesso tra l’adozione di tecnologie e processi innovativi delle Utilities, miranti ad un uso efficiente delle risorse naturali, e benefici attinenti sia l’energia (in termini di riduzione della domanda) che l’ambiente in senso lato (riduzione della produzione di rifiuti, di emissioni e in generale degli impatti su aria, acqua e suolo).