Proposto un progetto Istruzione-Lavoro per i giovani nel digitale. Indagine con Jobsinaction e Assolavoro presentata oggi, alla Camera
di LabParlamento
Il “lavoro negato”, ossia la disoccupazione protratta nel tempo, viene indicata come la più importante delle ingiustizie sociali (30,1% delle risposte), superiore per gravità ai divari di reddito (24,5%), di accesso alla casa (18,3%) e ai servizi di base come la sanità o la scuola (17,4%). Questo uno dei dati più significativi che emerge da un’indagine del Censis (“Lavoro consapevole”), in collaborazione con Jobsinaction e Assolavoro, presentata, oggi, alla Camera alla presenza, tra gli altri, della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
“La restituzione di fiducia in chi cerca un’occupazione per la prima volta o in chi si trova nella condizione di doversi ricollocare è un atto dovuto e un dovere istituzionale” ha dichiarato la senatrice Annamaria Parente, capogruppo Pd in Commissione Lavoro e promotrice di Jobsinaction, lanciando due proposte: “Jobsinaction nei prossimi mesi si impegnerà in una campagna di diffusione e divulgazione su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di promuovere le nuove politiche attive per il lavoro, per far fronte a quanto emerso nell’indagine”. Parente ha poi invitato la ministra Fedeli a “costituire di concerto con il Ministero del Lavoro, un progetto, che coinvolga anche gli enti e le associazioni di categoria, dedicato all’ingresso al lavoro dei giovani nelle aziende del digitale“.
La ricerca di un’occupazione viene vissuta con crescente sfiducia, dice ancora la ricerca mentre appare elevata la disponibilità dei giovani disoccupati – e in parte anche degli inattivi – a valutare con interesse offerte di lavoro anche se a carattere discontinuo, a tempo, intermittente. Ancora: sono tanti, tra i giovani che lavorano, quelli che ammettono il totale disallineamento tra le competenze scolastico-formative di cui dispongono e il tipo di lavoro che svolgono. Inoltre, il lavoro è al centro dell’interesse, ma la conoscenza di dettaglio delle procedure per l’accesso, dei meccanismi a sostegno dell’incontro tra domanda e offerta, delle nuove policies settoriali, non è ancora sufficientemente sedimentata. Quanto alla “ricetta” per affrontare il problema, i giovani mettono ai primi posti due ingredienti molto diversi tra loro: da un lato il sostegno alle vocazioni imprenditoriali attraverso il finanziamento delle start up innovative (34,6%); dall’altro una auspicata ripresa del turn-over nel pubblico impiego.
Ha presentato la ricerca Marco Baldi (Responsabile Area Economia e Territorio del Censis). Ne hanno discusso – oltre a Fedeli e Parente – Giuseppe De Rita (Presidente Censis), Marina Sereni (Vicepresidente della Camera dei deputati), Stefano Scabbio (Presidente di Assolavoro), Alessio Rossi (Presidente Giovani Imprenditori Confindustria) e Gianlugi Petteni (Segretario Confederale responsabile del Dipartimento Lavoro Formazione Contrattazione Cisl).