La Camera vorrebbe far slittare il termine consultazione al 15 settembre. Il Senato ha ancora sul tavolo la risoluzione finale
di LabParlamento
Sen (Strategia energetica nazionale) rimandata a settembre e forse oltre. La fine della consultazione sul documento, avviata a giugno e già slittata dal 12 luglio al 31 agosto, potrebbe infatti ritardare al 15 settembre. Dopodiché, bisogna ancora capire come Mise e Minambiente utilizzeranno il ponderoso materiale di osservazioni e proposte ricevuto. Ancora: c’è incertezza sulle modalità di approvazione ufficiale del piano che, lo ricordiamo, contiene una serie di scenari condizionanti, una volta che saranno adottati, non solo per la politica energetica e ambientale ma anche per quella industriale del Paese. A conti fatti, le tempistiche rischiano di arrivare a fine anno quando, ormai, la campagna elettorale per le politiche 2018 sarà ampiamente cominciata.
Intanto, le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno deciso di chiedere di prorogare la consultazione, appunto, al 15 settembre: pieno accordo in tal senso tra il presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci (Pd), e quello della commissione Attività produttive, Guglielmo Epifani (Mdp). In realtà, Realacci, in precedenza, aveva già formalizzato un’analoga richiesta trovando il parere negativo del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Vedremo se adesso avrà maggior fortuna. Comunque, gli uffici di presidenza delle Commissioni, integrati dai rappresentanti dei gruppi, riprenderanno in mano la questione alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, sebbene sia prevista ben oltre il 31 agosto.
A loro volta, le Commissioni Ambiente e Industria del Senato hanno già stabilito di presentare una risoluzione sulla Sen la seconda settimana di settembre, circa quindici giorni dopo la chiusura, al momento ufficiale, delle consultazioni. I lavori sull’affare assegnato si dovrebbero concludere proprio con la presentazione del documento a firma del presidente della Commissione Ambiente, Giuseppe Marinello (Ap), e, in rappresentanza della Industria, di Francesco Scalia (Pd), senza aver svolto audizioni, come di solito accade in questi casi. Tuttavia, ricordiamo che la Commissione Ambiente aveva già svolto a febbraio una serie audizioni sui profili ambientali della Sen, che avevano portato anch’esse a una risoluzione.