Domenica 15 o lunedì 16 ottobre il Governo approverà il DPB da trasmettere a Bruxelles, poi la Legge di Bilancio 2018 inizierà il suo iter in Parlamento
Si annuncia ormai imminente l’inizio della sessione parlamentare di bilancio, destinata come ogni anno (e stavolta ancor di più, dato che coincide con la conclusione della Legislatura) a egemonizzare l’agenda politica dell’autunno.
Domenica 15 o lunedì 16 ottobre, difatti, si terrà la riunione del Consiglio dei Ministri dedicata all’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) da inviare alla Commissione europea. In base al Regolamento Ue 473/2013, i Governi degli Stati membri sono tenuti a trasmettere un progetto di DBP per l’anno successivo, composto da una serie di tabelle dove devono essere riportati le previsioni macroeconomiche generali, gli obiettivi di saldo di bilancio per la PA, le stime fondamentali di entrata e di spesa e i dati riguardanti il livello del debito pubblico.
Sostanzialmente, il Documento Programmatico di Bilancio sottoposto al controllo preliminare di Bruxelles costituisce l’architrave del Disegno di legge di bilancio che il Governo, entro il 20 ottobre, invia alle Camere. Per effetto della riforma delle norme di contabilità e finanza pubblica varata nel 2016, l’attuale versione del Ddl di bilancio racchiude in un unico testo ciò che in precedenza era disciplinato da due provvedimenti: la Legge di stabilità e il Bilancio pluriennale. In termini più espliciti, l’atto che l’Esecutivo porterà in Parlamento avrà per oggetto “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”. Un’ulteriore novità introdotta dalla riforma del 2016 consiste nell’assenza di vincoli di copertura finanziaria per il Disegno di legge di bilancio, dal momento che i conti dello Stato seguono una regola di equilibrio, secondo la quale il valore del saldo netto da finanziare o da impiegare deve risultare coerente con gli obiettivi esplicitati dal Documento di economia e finanza e dalla relativa Nota di aggiornamento.
Dal momento che nel 2016 la sessione di bilancio aveva avuto inizio alla Camera, è pressoché certo che la discussione della Legge di bilancio 2018 partirà dal Senato. Dopo le iniziali audizioni di rito da parte delle Commissioni di Palazzo Madama e Montecitorio, si metterà dunque in moto l’iter che dovrà necessariamente concludersi entro il 31 dicembre 2017, affinché il provvedimento possa essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in tempo utile per la sua entrata in vigore, fissata per il 1° gennaio 2018. Considerato che questo, insieme alla riforma elettorale, sarà l’ultimo Disegno di legge di peso della Legislatura, è probabile che non mancheranno tensioni tra le forze politiche.