Dopo le modifiche approvate dal Senato, si riparte in Commissione. Focus su roaming ed energivori
Inizia alle 14.30 di oggi, nella Commissione Politiche Ue della Camera, la terza lettura parlamentare della legge europea che, dopo un iter piuttosto lungo e non privo di momenti di tensione politica, ha fatto ritorno a Montecitorio nella versione approvata con modificazioni dal Senato lo scorso 10 ottobre.
Mentre la legge di delegazione europea conferisce al Governo le necessarie deleghe legislative per il recepimento delle norme comunitarie all’interno dell’ordinamento nazionale, la legge europea rappresenta lo strumento con cui vengono sanate le fasi di pre- contenzioso (indicate con il nome di Eu Pilot) o le procedure di infrazione già avviate nei confronti dell’Italia, attraverso la previsione, all’interno del disegno di legge, di apposite norme che ne consentano la chiusura ed assicurino così il corretto adempimento degli obblighi comunitari.
Come per la legge di delegazione, anche il disegno di legge europea 2017 contiene disposizioni di natura molto eterogenea che intervengono, tra l’altro, nell’ambito della libera circolazione delle merci, della giustizia e della sicurezza, della fiscalità, del lavoro, della tutela della salute e dell’ambiente e in tema di energia.
In materia di privacy, viene esteso a sei anni, rispetto ai due attuali, l’obbligo di conservazione, in capo ai provider, dei dati Internet e telefonici di tutti i cittadini italiani e maggiori poteri sono attribuiti all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), per la quale è prevista la facoltà di adottare provvedimenti cautelari per la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi, con proprio regolamento.
Per rendere effettiva la nuova disciplina comunitaria, la legge europea introduce poi, attraverso una modifica del Codice delle comunicazioni elettroniche, le sanzioni da applicarsi in caso di violazione delle norme Ue sui costi del roaming, di recente attuazione, e per le quali la normativa nazionale non prevedeva ancora disposizioni ad hoc. Questa norma segue un provvedimento dell’Agcom, che a fine 2016 aveva segnalato al Governo l’urgenza di un intervento in materia, e una richiesta di informazioni inviata al Governo italiano dalla Commissione di Bruxelles, per assicurare una effettiva abolizione dei costi legati al roaming, in vigore dallo scorso 15 giugno.
Più trasparenza in materia di sicurezza alimentare per quanto riguarda i prodotti a base di caseina: grazie a un emendamento approvato nel corso dell’esame a Palazzo Madama, sul quale la maggioranza di Governo è stata battuta in Aula, viene ora previsto l’obbligo di inserire in etichetta – oltre che nei documenti di accompagnamento – una serie di informazioni, tra cui chi commercializza il prodotto e dove è stabilito l’operatore, che consentiranno al consumatore di vedere direttamente chi ha prodotto quella merce e da dove proviene.
Sempre con riguardo a una maggiore trasparenza nell’accesso dati, una modifica varata al Senato sulla gestione dei bacini idrici rende obbligatorio, per l’Autorità di settore, la pubblicazione sul Web dei dati relativi ai monitoraggi periodici condotti sulle acque per la rilevazione di componenti chimici.
Ritoccate anche alcune norme del Codice dell’Ambiente, volte a recepire integralmente le disposizioni della Direttiva comunitaria 2010/75/UE in tema di emissioni industriali e di Autorizzazione integrata ambientale (AIA): tra le novità apportate c’è il riferimento agli effetti negativi prodotti sulla salute umana –oltre che sull’ambiente – dalla modifica sostanziale di un progetto, di un’opera o di un impianto.
Buone notizie anche per le imprese energivore per le quali la nuova disciplina delle agevolazioni prevede una riduzione degli oneri di sistema, con conseguenti sconti in bolletta per famiglie e imprese, in linea con la politica di sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, inaugurata con la Comunicazione europea 2014/C 200/01.
Nuovi fondi sono invece previsti a sostegno dell’attività del Garante per la privacy, cui la legge europea destina un contributo aggiuntivo di 1,4 milioni di euro, a partire dal 2018, per “assicurare il regolare esercizio dei poteri di controllo affidati al Garante” nonché per fare fronte agli accresciuti compiti derivanti dalla cooperazione fra autorità di protezione di dati all’interno dell’Unione europea.
Ma bisognerà attendere ancora qualche settimana prima di vedere finalmente concluso l’iter legislativo del Ddl europea 2017, la cui approvazione definitiva – salvo ulteriori modifiche – seguirà quella della legge di delegazione, arrivata ieri sera nell’Aula della Camera.