I Ministri degli Interni puntano anche sui giganti del Web. La dichiarazione congiunta
Si è conclusa oggi presso il Castello Aragonese di Ischia la riunione dei Ministri dell’Interno dei Paesi del G7 presieduta dal Ministro Minniti. Al summit erano presenti anche i Commissari Europei per la Migrazione, gli Affari Interni e la Cittadinanza e per l’Unione della Sicurezza, nonché il Segretario Generale di Interpol.
Al centro della discussione vi sono stati due temi fondamentali: la prevenzione dell’uso terroristico di Internet e la collaborazione nella lotta ai cosiddetti “foreign fighters” attraverso lo scambio di informazioni e le attività di depotenziamento degli estremisti.
Ma la novità assoluta è stata sicuramente la partecipazione dei giganti del web (Google, Microsoft, Facebook e Twitter) alla conferenza intergovernativa, in particolare, nella sessione dedicata al contrasto della minaccia terroristica sulla rete tenutasi oggi alle 12.00 in chiusura dei lavori.
È ormai noto che le organizzazioni terroristiche sfruttano le piattaforme presenti su Internet per diffondere la propria ideologia, reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui metodi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni. Di conseguenza, sviluppare strategie di intervento e condivisione tra pubblico e privato, così come una stretta collaborazione tra autorità governative per contrastare efficacemente l’abuso di Internet, è indispensabile.
Nella dichiarazione congiunta rilasciata al termine della due-giorni, i partecipanti hanno identificato quattro aree operative principali verso i quali bisognerà dirigere gli sforzi dei Paesi coinvolti: 1) l’utilizzo di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffusione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) e il potenziamento del ruolo dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative.
L’obiettivo più significativo che ci si è prefissati è quello di sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo in rete, sulla base dei principi di reciproca responsabilità e fiducia, difesa dei valori condivisi di libertà, inclusa la libertà di espressione. Le parole dovranno però essere seguite dai fatti, per ciò si è deciso di assegnare un ruolo più significativo al GIFCT (Global Internet Forum to Counter Terrorism).
Tuttavia, è emerso anche che, fino a quando anche le imprese minori non avranno sviluppato le capacità di resilienza necessarie a combattere l’uso distorto dei contenuti all’interno dei loro canali per fini di propaganda terroristica, non sarà possibile eradicare del tutto la minaccia poiché i contenuti continuerebbero comunque a circolare su canali “secondari”. Si è fatto quindi un preciso appello ai Big perché condividano le tecniche più avanzate anche con questi attori, sottolineando come ci si aspetti di veder continuare l’impegno fino ad ora dimostrato. Non solo, si invitano esplicitamente agli attori privati a perseverare l’implementazione di tecnologie sempre più sofisticate per raggiungere un blocco automatico e il più rapido possibile di contenuti inneggianti alla violenza, fuorvianti e strumentalizzati (1-2 ore è il benchmark). In linea con questo percorso, Minniti ha dichiarato che è poi importante costruire “una narrativa alternativa a quella della paura e della morte adottata dal terrorismo internazionale”.