Tassi di crescita vicini al Centro-Nord. Boccia: “Spesa pubblica? Confutare luoghi comuni”. Presentato oggi alla Camera
di LabParlamento
Le previsioni per il 2017 e il 2018 “confermano che il Mezzogiorno è in grado di agganciare la ripresa, facendo segnare tassi di crescita di poco inferiori a
quelli del Centro-Nord”. Questo il principale risultato del Rapporto Svimez 2017, presentato oggi alla Camera, nelle cui stime, aggiornate a ottobre, si legge che nel 2017 “il Pil italiano cresce dell’1,5%, risultato del +1,6% del Centro-Nord e del +1,3% del Sud”. Nel 2018 – continua il Rapporto – il tasso di crescita del Pil nazionale si attesterà “all’1,4% con una variazione territoriale dell’1,4% nel Centro-Nord e dell’1,2% al Sud”.
A trascinare l’evoluzione positiva del Pil nel 2017 e nel 2018 secondo Svimez sarà l’andamento della domanda interna, “che al Sud registrerà, rispettivamente, +1,5% e +1,4% (nel Centro-Nord, invece, aumenta quest’anno del +1,6% e il prossimo del +1,3%)”. Per il 2018 Svimez prevede un significativo aumento delle esportazioni e degli investimenti totali, “che cresceranno più nel Mezzogiorno che al Centro-Nord: le esportazioni del +5,4% rispetto a +4,3%, gli investimenti del 3,1% rispetto a +2,7%”.
La crescita dei posti di lavoro al Sud nell’ultimo biennio “riguarda innanzitutto gli occupati anziani e, nella media del 2016, si registrano ancora oltre 1 milione e 900 mila giovani occupati in meno rispetto al 2008”, si legge ancora nel Rapporto, mentre si sta consolidando “un drammatico dualismo generazionale, al quale si affianca un deciso incremento dei lavoratori a bassa retribuzione, conseguenza dell’occupazione di minore qualità e della riduzione d’orario, che deprime i redditi complessivi”. Nei primi 8 mesi del 2017 – aggiunge Svimez – “sono stati incentivati oltre 90 mila rapporti di lavoro nell’ambito della misura ‘Occupazione Sud’, grazie alla proroga delle misure per la decontribuzione dei nuovi assunti nel Mezzogiorno decise dal Governo”.
“Il Mezzogiorno ha bisogno del turbo. Ha bisogno di politiche un po’ più coraggiose”, ha commentato il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, in occasione della presentazione del Rapporto, annunciando tra l’altro che “la commissione lascerà in eredità alla prossima legislatura uno studio inedito tratto dai lavori già fatti da Svimez e dai lavori fatti dal nostro servizio studi perché vogliamo dimostrare come la spesa pubblica pro capite al Sud sia più bassa che al Nord e anche per confutare molti luoghi comuni sul Sud spendaccione. Forse questo è accaduto in Sicilia – afferma – dove il numero di dipendenti pubblici e comunali è superiore alla media italiana, ma in Puglia è sensibilmente inferiore alla Lombardia o al Veneto, anche la Campania ha gli stessi numeri di molte regioni blasonate del Nord”.
Tuttavia, sulla spesa pubblica per infrastrutture pro capite “il Sud è sensibilmente sotto – ha osservato commentando i dati Svimez. “Poi c’è un tema della fuga di laureati che è preoccupante: 200 mila laureati in meno in 15 anni significa togliere benzina alla società del Sud”, ha concluso Boccia.