Al via la COP23, il gas possibile energia per i trasporti, phase out dal carbone per la Germania
Questa settimana è iniziato il vertice climatico COP23 ed è confortante notare come a guidare la delegazione USA sia un diplomatico come Trigg Talley, che da sempre si occupa di climate change. Fenomeno, che per il presidente Trump continua a non esistere. Per quanto riguarda invece le principali Istituzioni europee, è stata una settimana piuttosto tranquilla sul versante energetico e ambientale. L’attesa cade su oggi, giornata in cui verrà presentata la proposta della Commissione UE sui nuovi standard per le emissioni CO2 riguardanti il settore dei trasporti. Come vedremo nelle notizie che seguono, l’industria del gas ha cercato di rivendicare uno spazio nel settore. Vedremo nel prossimo focus quali risultati avrà ottenuto.
Di seguito, la selezione della settimana:
- Lunedì 6 novembre è iniziato il vertice climatico annuale delle Nazioni Unite, quest’anno presieduto dalle Fiji e ospitato a Bonn. La COP23 darà il via al processo precedentemente noto come «dialogo di facilitazione» – ora ribattezzato come dialogo talanoa – per valutare i progressi relativi alla riduzione del riscaldamento globale all’interno degli accordi di Parigi e, idealmente, fare in modo che le Parti aumentino i propri sforzi in vista della COP24, che si terrà il prossimo anno in Polonia. Ma il lavoro dei diplomatici impegnati a Bonn fino al 17 novembre sarà anche quello di continuare a lavorare sui regolamenti per assicurare che le Parti soddisfino gli obiettivi degli accordi di Parigi: la trasparenza, la contabilità sulla riduzioni delle emissioni e le modalità per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare le perdite e i danni causati dal climate change. Il capo diplomatico delle Fiji, Nazhat Shameem Khan, ha aggiornato i giornalisti sul quadro della COP23: tutti si chiedono quanto «disruptive» saranno gli USA dopo la decisione di Trump di ritirarsi dalla COP21. La risposta è: «non così tanto, da ciò che si dice». Khan ha notato che la delegazione statunitense è guidata da un diplomatico di lungo corso, Trigg Talley, i cui interventi non hanno segnalato nulla di irreparabile. Durante la COP23 i vari Paesi dovranno riferire la propria politica nazionale e la speranza, sostiene Khan, è che esprimendo la propria strategia dinnanzi agli altri Paesi questo spinga ogni singolo Stato a fare di più per migliorare la situazione ambientale. Il dialogo Talanoa fa riferimento alla tradizione fijiana e in particolare al sedersi insieme e condividere delle esperienze, mirando a incentivare «inclusione e partecipazione». «Il risultato più significativo del dialogo Talanoa», ha dichiarato Kahn «sarà la sua capacità di guidare e rafforzare le politiche nazionali in modo che ciò si rifletta su scala globale».
- Oggi 8 novembre la Commissione Ue annuncerà la proposta riguardante i nuovi standard sulle emissioni CO2 per automobili e furgoni. A tal riguardo, la crescente pressione per rendere più sostenibile il settore dei trasporti ha spinto i veicoli elettrici al centro dell’interesse dell’opinione pubblica. L’industria del gas naturale ci tiene però a ricordare che anche il suo combustibile può aiutare a ridurre l’inquinamento atmosferico sulle strade. Solo pochi anni fa il gas era al centro del dibattito sulla mobilità green, ha detto recentemente Andrea Gerini, segretario generale di Natural Gas Vehicle Association. Ora, «la pressione politica» si è rivolta all’elettricità: «Ovviamente l’elettrificazione è importante e senza dubbio svolgerà un ruolo consistente, ma quando si considera la complessità e le diverse esigenze del settore dei trasporti, dalla mobilità individuale nelle aree urbane fino al trasporto di merci a lungo raggio, non possiamo risolvere tutto con elettricità. Sarebbe troppo facile». L’industria europea del gas concorda con Gerini, tant’è che la Natural Gas Vehicle Association ha collaborato con aziende e lobby per inviare alla Commissione una lettera incoraggiando l’uso del gas come risorsa per ridurre le emissioni dei trasporti e richiedendo l’inclusione della neutralità tecnologica nelle proposte della Commissione attese tra poche ore. Gerini ha affermato che i veicoli possono funzionare anche grazie a gas rinnovabili come il biogas, fatto da concimi e rifiuti o da elettricità in eccesso trasformata in idrogeno o metano: «oggi se avessimo convertito in biometano solo la metà dei rifiuti urbani che produciamo in Europa, potremmo sostenere più o meno 2 milioni di veicoli“. Aggiungendo che altre fonti, come quelle provenienti da aziende agricole, potrebbero aumentare ulteriormente l’offerta. «C’è una grande e fantastica opportunità», ha concluso Gerini, «per chiudere questo anello energetico secondo la prospettiva dell’economica circolare». Secondo un rapporto pubblicato martedì 31 ottobre dal Corporate Europe Observatory, l’industria europea del gas ha speso nel 2016 oltre 100 milioni di euro in attività di lobbying impiegando più di 1.000 persone.
- La Germania dovrà chiudere le sue centrali a carbone, ha dichiarato Jochen Flasbarth, segretario di Stato all’ambiente. «Noi non abbiamo troppo poca elettricità, ma ne abbiamo troppa. Insieme alle centrali nucleari, ora dobbiamo chiudere anche gli impianti a carbone». L’abbandono del carbone è una questione divisiva nelle trattative per la formazione di un nuovo governo di coalizione, con i Verdi che spingono per il phase out entro il 2030 e i liberali di FdP che si oppongono. È ormai evidente che la Germania non raggiungerà l’obiettivo di tagliare i gas ad effetto serra del 40% entro il 2020, spianando la strada ad una nuova incursione degli ambientalisti che faranno pressione per spingere il prossimo Esecutivo ad abbandonare il carbone. Flasbarth concorda: «non dobbiamo revisionare gli obiettivi al 2020, devono esserci aggiustamenti e anche questo richiede un’uscita dal carbone».