Illustrato a Rimini in occasione degli Stati Generali del settore, nell’ambito di Ecomondo. L’importanza dell’economia circolare. Galletti: “Ecco l’Italia del futuro”
di LabParlamento
Un decalogo per mettere l’Italia sulla strada della transizione guidata alla green economy attraverso un programma di azioni che rendano più verde il Paese. Il Programma per la transizione alla green economy, articolato in 10 proposte ed elaborato dal Consiglio Nazionale della Green Economy (formato da 66 organizzazioni di imprese della green economy italiana) è stato presentato e sottoposto all’attenzione dei politici nella giornata inaugurale degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy con il supporto della Fondazione Sviluppo Sostenibile, in corso a Rimini all’interno di Ecomondo.
Illustrato dal presidente del Consiglio nazionale della Green Economy, Edo Ronchi, anche in presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, va da sé che il documento rappresenta uno dei capitoli economici strategicamente più importanti nell’ottica dei temi spendibili dai partiti in occasione dell’ormai prossima campagna per le elezioni politiche di primavera.
Galletti ha definito l’iniziativa degli Stati Generali come “una grande occasione di confronto e una privilegiata sede di analisi e proposte per l’Italia del futuro”, un’Italia che, secondo i dati presentati dai promotori, attribuisce sempre più importanza allo sviluppo di una sostenibilità trasversale. Il 58% degli italiani, infatti, è abbastanza o molto informato sul tema e ben il 70% ritiene importanti le politiche pubbliche per l’attuazione delle misure di sostenibilità. Tra gli elementi trainanti per lo sviluppo locale, la green economy si colloca nel gruppo di testa, poco dietro la filiera agroalimentare, l’imprenditoria giovanile e il turismo, davanti alla manifattura e anche alle nuove tecnologie.
“La consapevolezza delle sfide della nostra epoca, l’importanza decisiva della transizione alla green economy per affrontarle e l’impegno per le misure per attuarle – ha spiegato dal canto suo Edo Ronchi – devono essere criteri fondamentali per valutare le proposte politiche e valutare se siano all’altezza dei tempi o inadeguate. Lo sviluppo di una green economy è importante per cogliere le grandi potenzialità green dell’Italia e assicurare uno sviluppo sostenibile, con maggiore occupazione e un miglior benessere”.
Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei più esposti ai rischi del cambiamento climatico con un interesse strategico alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, si è evidenziato come gli investimenti nelle rinnovabili siano dimezzati negli ultimi 4 anni: da 3,6 Mld nel 2013 a soli 1,7 Mld nel 2016. Si chiede di fare della sfida climatica l’occasione per rinnovare il sistema energetico, rilanciando le rinnovabili e l’efficienza.
Altro grande tema affrontato, l’economia circolare. Si sta facendo largo la necessità di superare il modello lineare di spreco e alto consumo di risorse, incentivando la riduzione della produzione di rifiuti, migliorando la riciclabilità dei prodotti, e rendendo residuali incenerimento e discarica. I dati a disposizione indicano che diverse Regioni superano ormai il 60% di raccolta differenziata (Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sardegna e Marche) ma ve ne sono 4 che sono ancora sotto il 35% (Sicilia, Molise, Calabria e Puglia).
Le altre proposte vertono su tutti quegli ambiti necessari a rendere la sostenibilità il nuovo paradigma di sviluppo del Paese:
- Attivare un Piano nazionale per la rigenerazione urbana, supportato con gli strumenti e gli indirizzi della green economy
- Far cambiare direzione alla mobilità urbana dando priorità nell’allocazione degli investimenti pubblici nelle infrastrutture in favore della mobilità urbana e prevedere divieto di immatricolazione per le auto diesel e benzina al 2030.
- Assicurare lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, di qualità e multifunzionale
- Promuovere l’elevata qualità ecologica quale fattore decisivo per il successo delle imprese italiane attraverso una riforma della fiscalità in chiave green
- Tutelare e valorizzare il capitale naturale e i servizi eco-sistemici come asset per la qualità del benessere e il futuro dell’economia.
- Investire nella gestione delle acque per assicurare una risorsa strategica, per eliminare gli sprechi e ridurre i rischi di alluvioni. Promuovere il riutilizzo.
- Rendere più efficaci le politiche pubbliche
Il quadro che emerge dal dibattito è che lo sviluppo di una green economy è fondamentale se si vogliono cogliere le grandi potenzialità del Paese e assicurare, allo stesso tempo, uno sviluppo sostenibile, con maggiore occupazione e un miglior benessere.
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