Forte taglio delle ore di cassa integrazione. Alleanze e nuovi modelli. I sindacati in audizione al Senato
di LabParlamento
Tra il 2013 e il 2017 c’è stata una fortissima riduzione delle ore di cassa integrazione utilizzate dalla Fca per i lavoratori degli stabilimenti italiani. Ed è ipotizzabile che il traguardo della piena occupazione per il 2018, previsto dal Piano industriale 2014-2017, sia a portata di mano. Lo hanno detto i rappresentanti dei sindacati, oggi, in audizione al Senato. In Ufficio di Presidenza, la Commissione Lavoro ha ascoltato FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL, UGL Metalmeccanici e FISMIC sulle ricadute occupazionali dei programmi industriali del gruppo.
In particolare, i sindacati si sono detti convinti della possibilità di arrivare a breve alla saturazione degli stabilimenti ricordando che nel 2013 sono stati autorizzati 32 milioni di ore di cassa a fronte dei quattro milioni dei primi nove mesi del 2017. “Negli ultimi anni, attraverso accordi sindacali molto importanti e talvolta sofferti – è stato sottolineato – in FCA siamo riusciti a difendere l’occupazione e a ridurre fortemente l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Ora naturalmente la nostra ambizione è di proseguire su questa strada per conseguire la saturazione di tutti gli stabilimenti italiani e il pieno impiego di tutti i lavoratori”.
L’occupazione del resto non solo è stata salvaguardata, ma è addirittura aumentata: a parità di perimetro, vale a dire al netto di Ferrari e della realtà dell’editoria nel frattempo uscite dal Gruppo in senso tecnico, i dipendenti di FCA nel 2013 erano 65.300 mentre oggi sono 66.200, a cui si aggiungono circa 2.000 interinali che si spera di riuscire a stabilizzare quanto prima; peraltro si tratta di un’occupazione di qualità poiché quasi completamente a tempo indeterminato. La sfida è quella di proseguire con questa azione di rilancio anche con il nuovo preannunciato piano industriale.
Per l’obiettivo della piena occupazione nel 2018 occorrono comunque nuovi modelli e collocare il segmento produttivo italiano in fascia premium in particolare a Pomigliano e Mirafiori, che sono gli interventi più urgenti, hanno detto ancora i sindacati. Dopo il 2018 “bisogna immaginare una nuova grande fase di alleanze che può colmare le carenze nel mercato asiatico mentre da un punto di vista finanziario si possano trovare i necessari finanziamenti per le nuove tecnologie. Oltre ai nuovi modelli, Fca deve puntare anche su alimentazioni alternative, come elettrico e ibrido.