Ma poi la decisione finale spetta al nuovo Parlamento. Il nodo delle risorse. Entrambi in audizione
di LabParlamento
“Sono convinto che da parte del sottosegretario Bressa, che rappresenta il Governo, ci sia la reale intenzione ad arrivare ad un accordo. Un obiettivo che vorrei raggiungere entro la fine di questa legislatura, sapendo che poi spetterà al prossimo Parlamento ratificarlo con una maggioranza qualificata”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, oggi, in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali, ricostruendo per l’occasione il percorso avviato dopo il referendum sull’autonomia.
Le prossime “tappe”, ha informato Maroni, sono due: entro la fine di dicembre stabilire le materie, entro la fine di febbraio chiudere sulla questione delle risorse. “Noi – ha detto Maroni – puntiamo ad ottenere almeno 14 delle 23 materie richieste. Poi si aprirà il capitolo degli impieghi finanziari”. Un aspetto dirimente, ha osservato, “perché vogliamo evitare di avere più competenze e zero risorse. Non funzionerebbe. Durante la campagna referendaria abbiamo ricordato il dato del residuo fiscale, che in Lombardia è di 54 miliardi all’anno e abbiamo pensato di averne almeno la metà per finanziare le nuove competenze”.
“Auspico – ha concluso Maroni – che il confronto su questo tema non porti a una rottura. Come ha detto il sottosegretario Bressa, alla fine comunque forse non arriveremo a fare l’elenco delle risorse aggiuntive, ma dei criteri. Questi sono: una compartecipazione al gettito, che significa anche per me uno stimolo per investire sul Pil lombardo; e quello dei fabbisogni standard, da applicare ad alcune materie come sanità e lavoro”.
Si è deciso un “primo pacchetto di materie su cui insistere con l’obiettivo di raggiungere una sorta pre-intesa, un accordo politico. Le cinque materie oggetto di discussione nel confronto in atto sono: tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, norme generali sull’istruzione con particolare attenzione alla formazione professionale, tutela della salute, tutela della sicurezza del lavoro e rapporti internazionali con l’Ue”, ha detto affermato dal canto suo il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa ascoltato dalla medesima sul percorso per l’autonomia intrapreso con la Lombardia ma anche con Emilia Romagna e Veneto. L’obiettivo, ha ricordato Bressa, è arrivare alla pre-intesa tra Regioni e Governo entro la “seconda metà di gennaio”.
Bressa ha spiegato che si deve lavorare per “non disperdere il lavoro che è stato fatto fino ad ora e che non esiste un atto legislativo che lo metta al riparo. Il prossimo Governo e il prossimo Parlamento infatti hanno la massima autonomia e potrebbero stralciare qualsiasi atto proveniente dalla Legislatura precedente”. Tutto ciò non deve accadere, ha aggiunto Bressa, perché “dalla riforma del 2001 sono passati 16 anni prima che ci fosse un tentativo serio e autentico di sperimentazione di questa previsione costituzionale”.