Il relatore in Senato Caleo (PD) ha annunciato lo stop dell’iter. Decisive la fine della Legislatura e le modifiche approvate dalla Camera
di A.S.
Era nell’aria già a settembre, ma stamattina è arrivata la certezza che il Disegno di legge sulle aree protette non diventerà Legge.
Il relatore nella Commissione Ambiente del Senato (il senatore dem Massimo Caleo) ha infatti preso atto dell’impossibilità di arrivare all’approvazione del provvedimento entro la fine della Legislatura, annunciando l’interruzione dell’iter del Ddl, dovuta all’imminente scioglimento delle Camere e al fatto che “taluni appesantimenti introdotti dalla Camera dei deputati non sono stati valutati positivamente sotto il profilo finanziario”. La riforma delle norme sulle aree protette era all’attenzione del Parlamento dal 2013, e aveva fatto ritorno nel giugno scorso a Palazzo Madama in terza lettura.
on il naufragio del Disegno di legge il Paese perde l’opportunità di aggiornare le proprie regole di tutela del territorio, ormai risalenti al 1991. Tra le altre cose, non vedrà la luce la disposizione che intendeva vietare le attività di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi nei parchi e nelle zone contigue (fatti salvi i permessi già rilasciati). Tuttavia, durante l’esame dell’attuale Legge di Bilancio sono stati adottati alcuni emendamenti mediante i quali sono state istituite delle nuove aree protette, come le riserve di Capo d’Otranto e Capo Spartivento o il parco del Delta del Po.