Si è tenuta Lunedì 10 Ottobre, la 6° Conferenza dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility. L’evento si é svolto nella suggestiva cornice dell’acquario romano in zona Termini.
A fare da main sponsor all’evento più atteso del settore della mobilità condivisa sono stati TIER mobility, Deloitte, UBER ed RFI. La presenza di aziende di rilevanza internazionale dimostra il grande interesse che la tematica sta generando sul mercato italiano.
Anche quest’anno il Ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, ha aperto i lavori della Conferenza illustrando i progressi fatti nel corso dell’ultimo biennio che hanno visto per la prima volta l’istituzione di un fondo a sostegno della sharing mobility di 15 milioni di euro (DL Infrastrutture 68/2022).
I dati dell’osservatorio parlano chiaro e rilevano una crescita della mobilità in sharing nel corso del 2021: + 61% rispetto al 2020 e il 25% in più del 2019 e l’83% dei noleggi avviene su un veicolo di micromobilità.
Proprio i monopattini in sharing, oltre al bike sharing (+55% per il free-floating) e allo scooter sharing (+5%), sono stati i protagonisti della giornata (car sharing (-8%). Tier, proprio in relazione al successo registrato, ha colto l’occasione dell’evento per presentare due nuovi modelli.
Il settore dei monopattini ha registrato la metà di tutti i viaggi percorsi con un mezzo in sharing nel 2021:17,9 milioni di noleggi. Ma il dato più interessante che è emerso, rispetto ai tanto “pericolosi” monopattini, che ormai contano la loro presenza in oltre 39 capoluoghi italiani, è il dato sull’incidentalità: il monopattino in sharing registra un livello di incidentalità di poco superiore a quello dello scooter sharing, esattamente 2,07 incidenti ogni 100 mila km contro 1,72 del ciclomotore, distanti entrambi dalla bicicletta con il valore di 0,74. Rapportando gli incidenti al numero di viaggi, la classifica si inverte e lo scooter sharing precede tutti con 7,77 incidenti ogni 100 mila spostamenti, con il monopattino che segue con 5,01 incidenti, e infine la bicicletta con 1,35 incidenti ogni 100 mila spostamenti.
Il rapporto dell’Osservatorio si è infine concentrato sui costi della sharing mobility analizzando i costi fissi annui sostenuti per il mantenimento di un veicolo privato rispetto all’acquisto di servizi in sharing con la stessa cifra. Il risultato risulta essere un risparmio di circa 3.800€ all’anno, permettendo così ad ogni cittadino che volesse rinunciare alla sua auto, di comprare fino a tre servizi di sharing al giorno per spostarsi in città.
Infine non poteva mancare il tema della sostenibilità. Il parco mezzi della sharing mobility, che conta in Italia 89mila veicoli (monopattini 51%, bici 31%, scooter 10% e auto 7%) è risultato ad emissioni zero per il 94,4% del totale con evidenti positive ricadute ambientali per la comunità, con 133 milioni di chilometri percorsi in modo sostenibile.
Per concludere, le città simbolo della sharing mobility continuano ad essere Milano e Roma, ma anche Palermo e Napoli stanno salendo all’interno delle classifiche, confermando quindi una crescita del settore nel centro-sud.
La micromobilità in sharing rappresenta una grande opportunità per muoversi in città soprattutto per “coprire” quei tratti in cui non esistono o sono carenti i mezzi pubblici.
Chi utilizza la mobilità in sharing, rinunciando alla propria aiuto, alleggerisce il traffico nelle città anche a beneficio di chi non può rinunciare al proprio mezzo.
*Fonte dati: https://osservatoriosharingmobility.it/piu-elettrica-piccola-leggera-e-green-la-sharing-mobility-continua-a-crescere/