12 seggi da assegnare, mentre i nuovi senatori e deputati attendono i telegrammi per presentarsi in Parlamento
di Simona Corcos
Inizia oggi, con le procedure di registrazione dei nuovi senatori, la settimana d’avvio della XVIII Legislatura. I primi a presentarsi in Parlamento, per la registrazione, saranno proprio i senatori, mentre da domani, martedì 20, sarà il turno dei deputati a Montecitorio. Porteranno il telegramma di convocazione (che non hanno ancora ricevuto tutti e che dovrebbe arrivare entro stasera, ndr) insieme alle foto e agli adempimenti burocratici per la consegna del tesserino.
Ancora ritardi per la proclamazione degli eletti da parte delle Corti di Appello perché soltanto sabato la Corte di Cassazione ha pubblicato la ripartizione dei seggi.
Il riconteggio dei voti successivo al comparto dei cosiddetti «resti», ha portato varie sorprese, come ad esempio quella in Calabria, dove il seggio assegnato nel Collegio 2 a Maria Tripodi di Forza Italia va a Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 Stelle invece che ha sbancato in Sicilia in entrambe le Camere, conquistando 28 seggi su 28 al plurinominale, avrebbe diritto ad un seggio in più in Senato, reclamato invece da FI con Bruno Alicata. La decisione spetterà alla Giunta per le elezioni di Palazzo Madama.
12 in totale i seggi che appunto non sono stati ancora assegnati, con la XVIII Legislatura che inizierà ufficialmente venerdì 23 marzo: alle 10.30 è convocato il Senato, mentre alle 11 la Camera dei deputati. All’ordine del giorno di entrambe le Aule figurano: la costituzione dell’Ufficio provvisorio di Presidenza; la costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria e la proclamazione di deputati e senatori subentranti; l’elezione del Presidente che avrà luogo per scrutinio segreto. In base a quanto disposto dal Regolamento di Montecitorio, la seduta sarà presieduta dall’onorevole Roberto Giachetti nella sua qualità di Vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della Legislatura precedente, mentre quella del Senato dal Presidente Emerito Giorgio Napolitano, senatore più anziano.
Al Senato solitamente i tempi per l’elezione del Presidente sono brevi, circa due giorni: se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati. Alla Camera, invece, i tempi possono essere più lunghi: serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, poi la maggioranza assoluta. L’elezione dei Presidenti di Camera e Senato sarà il primo banco di prova per capire i nuovi equilibri interni al Parlamento.
Entro tre giorni dalla prima seduta deputati e senatori dovranno effettuare la dichiarazione di appartenenza ad un determinato gruppo parlamentare, mentre entro il 29 marzo i gruppi parlamentari dovranno eleggere i propri presidenti.
Una volta formati i gruppi, inizieranno le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo.