Matteo Panetta è un ragazzo di trentasei anni che ha deciso di investire in un tesoro antico con un’idea di ristorazione moderna. Tra Frosinone e Veroli, nel pieno della campagna laziale autentica, sorge la Tenuta del Massimo Feudo, una struttura del 1500.
Ecco il luogo che Panetta ha scelto per dare una forma concreta al suo progetto. Cosa c’è di innovativo ce lo racconta lui.
“Sono un musicista e ho sempre lavorato nel mondo degli eventi; mi sono reso conto con l’esperienza maturata sul campo che, anche se tutte le fasi organizzative venivano curate con attenzione, la riuscita non superava mai un massimale dell’85%”.
Matteo, però, aveva il sogno di raggiungere quel 100% attraverso un’asticella ideale che, con la Tenuta del Massimo Feudo, non rimarrà più incastrata in un fastidioso limbo tra “bello ma non perfetto”, ma, al contrario, raggiungerà la vetta sperata, senza più cadere in basso.
La Tenuta rinnovata, che ha aperto i battenti lo scorso 9 maggio, sotto l’influsso di Matteo, si è trasformata in una location polifunzionale, in cui il fascino discreto dell’architettura antica si incontra, senza mai scontrarsi, con spettacoli e installazioni audio – visivi quasi futuristi.
Le serate sono accompagnate da performance e musica, anche se, per il momento, gli spettacoli in pompa magna vengono organizzati più per eventi privati e cerimonie importanti, ovviamente nel pieno rispetto delle normative covid.
Ma come si fa a creare ex novo un’unione felice e armonica tra cibo e intrattenimento senza che l’uno rubi la scena o sovrasti l’altro? Il segreto, spiega Panetta, è nello staff, giovane e coordinato, dai fornelli alle performance artistiche.
“Abbiamo 35 elementi tra musicisti e ballerini; di solito le strutture devono ricorrere a service esterni per organizzare serate di intrattenimento, mentre noi ci differenziamo perché abbiamo tutto in casa. Attrezzature tecniche e personale qualificato per visual art e spettacoli musicali che non hanno nulla da invidiare a San Remo, ovviamente in sincro ad ottimo cibo”.
È arrivato il momento di parlare di food.
Alla Tenuta del Massimo Feudo la cucina rispetta i sapori locali e tradizionali letti, però, in chiave fresca e moderna. Le materie prime sono lo specchio del legame che Matteo Panetta ha con la sua terra, con prodotti montani rigorosamente del frusinate ed eccellenze ittiche che arrivano da “dietro l’angolo” del litorale pontino e campano. Le proposte di apericena montagna e mare, insieme ai piatti che si possono ordinare alla carta, svelano la scelta di schierarsi a favore di estro e qualità.
“Quando ero un ragazzino ho lavorato per una stagione alla Tenuta come cameriere; inizialmente pensavo di investire in un locale al mare o a Roma e solo in seguito mi è venuto in mente questo posto”.
Forse Matteo Panetta non ha scelto a prima vista la Tenuta del Massimo Feudo, è più corretto dire che il posto abbia scelto lui, in modo che le sue idee ambiziose e la sua esperienza arricchissero con un pizzico di novità un ambiente di per sé già unico e incantato.
Ha creato qualcosa di bello, un concetto di ristorazione che permette ai suoi conterranei di intraprendere tanti viaggi restando a due passi da casa.
Dostoevskij tanto tempo fa, in uno dei più grandi capolavori della letteratura, scrisse che la bellezza salverà il mondo: la Tenuta del Massimo Feudo unendo arte e ottimo cibo partecipa al salvataggio.