Dopo la proposta di legge popolare firmata dagli alunni dell’Istituto tecnico Antonio Tambosi di Trento datata 2018, da più parti si torna a chiedere il riconoscimento dei contributi previdenziali per tutti i ragazzi impegnati nelle attività di alternanza scuola-lavoro, in modo che gli studenti possano trarre vantaggio da questa esperienza in futuro anche sotto il punto di vista pensionistico.
Ultima, in ordine di tempo, una petizione parlamentare a firma di un’energica settantenne romana, Giuseppina Gatto che, armata di carta e penna, qualche settimana fa, ha presentato un accorato appello al legislatore nazionale affinché prenda coscienza delle difficoltà, aspettative e condizioni dei tanti giovani impegnati nei percorsi di alternanza scuola-lavoro, oggi privi di qualsiasi riconoscimento previdenziale.
Mentre le imprese che ospitano i ragazzi – o che li assumano dopo il periodo scolastico – sono esonerate dal versamento dei contributi previdenziali, parimenti i ragazzi che comunque svolgono un’attività, seppur all’interno di un percorso educativo, sono sprovvisti di ogni riconoscimento utile alla loro pensione futura. Un’ingiustizia secondo la signora Gatto, una pensionata del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, nella sua vita, ha sempre lottato perché i giovani possano tornare a essere protagonisti e creatori del proprio futuro professionale.
Da qui la proposta di istituire un apposito fondo pensionistico per tutti quei giovanissimi impegnati nei progetti di alternanza scuola-lavoro che, al pari di tutti i lavoratori, offrono i propri sforzi alla produzione industriale.
La signora Gatto, scrivendo con un’insolita eleganza, si appella a tutti i rappresentanti politici e a tutti i concittadini italiani, senza alcuna distinzione di appartenenza o di orientamento, affinché il futuro del nostro Paese trovi nella gioventù la sua forza e la sua speranza.
Proprio per fare in modo che i giovani diventino effettivamente il nuovo volto di un’Italia più unita e consapevole, priva di ogni forma di disparità economica e salariale, la proposta della signora Giuseppina Gatto mira all’integrazione delle giovani generazioni all’interno di un mondo del lavoro maggiormente sano ed equo.
In virtù del fatto che il diritto al lavoro trovi nella Costituzione Italiana la sua stessa base d’esistenza, urge dunque al più presto fare in modo che la gioventù di oggi e di domani sviluppi le basi per una crescita dignitosa attraverso una normativa pensionistica legata all’alternanza scuola-lavoro, intesa anche come riconoscimento alla professionalità e all’apprendistato.
L’istituzione di suddetta norma, infatti, segnerebbe di certo un punto di svolta storico per il nostro Paese e aprirebbe la strada ad una nuova concezione del mercato del lavoro, volto ad un futuro equo e sostenibile. La corresponsione disemplici contribuzioni figurative, insomma, ma dal forte potere evocativo, ovvero quello di riuscire ad elevare il livello sociale e culturale di un’intera nazione, una scommessa sui giovani e per i giovani impegnati nella realizzazione dei loro sogni e del loro domani. Un futuro quantomai, purtroppo, imprevedibile.