Appena 20anni, italo-giordana ma con il cuore romano essendo nata e cresciuta nel quartiere dell’EUR. Studente in Psicologia, parla fluentemente tre lingue: inglese, spagnolo e tedesco. Oggi incontriamo “a distanza” Angelica Bawalsah, candidata al Consiglio comunale di Roma con la “Giovane Roma”, guidata dall’altrettanto giovane Federico Lobuono.
Appassionata di musica, suona da auto-didatta chitarra e pianoforte (compatibilmente con gli orari di un condominio), nel tempo libero è fortemente impegnata nel sociale.
Con quale spirito ti “lanci” in questa prima, importantissima esperienza politica? Quando è scattata la molla che ti ha spinta a dire: “sì, ci metto il mio nome, mi candido!”?
Sicuramente lo spirito è quello di una persona che ha tanta voglia di fare, di mettersi in gioco e di rendersi partecipe attivamente nella costruzione del proprio futuro e di quello della società. Da ragazza, da 20enne, non riuscirei oggi ad immaginare una vita ferma a guardare l’evolversi del mondo senza dare un mio contributo. Ho una grande voglia di fare, di muovermi, di conoscere ciò che mi circonda, le culture, le tradizioni, lo stile di vita della società in cui vivo. Sono cosciente che ci sono angoli del mondo a me totalmente sconosciuti e che giorno dopo giorno vorrei fare miei, sapere tutto di loro. Lo so, quella si chiama perfezione! Ma cosa c’è di più bello che conoscere ogni aspetto della vita intorno a noi? Oggi tra i miei coetanei vedo tanto, troppo disinteresse verso le Istituzioni, verso la realtà che li circonda. Un’assenza di consapevolezza delle persone, del loro vivere. Io anche per questo ho scelto di fare questa esperienza, prima nella Segreteria organizzativa e poi come candidata de La Giovane Roma.
Roma è immensa e governarla è certamente impresa ardua. Indipendentemente dall’esito delle elezioni, che in ogni caso ci auguriamo possa soddisfarti, in cosa ti impegnerai principalmente? Quali sono i temi del programma e più in generale riferiti alla città sui quali vuoi dare il tuo contributo?
Nella stesura del programma elettorale de La Giovane Roma il mio impegno si è concentrato principalmente sul mondo dei trasporti, della mobilità e della viabilità. Da romana, che conosce il proprio territorio e che ogni giorno, volente o nolente, è costretta all’utilizzo dell’automobile per ogni spostamento, ho imparato quali sono le esigenze dei tanti pendolari della nostra città, una città che lavora e che studia. Sto raccogliendo testimonianze, momenti di quotidianità, problemi di ogni giorno. Lo sappiamo, vivere Roma in macchina è un’impresa eroica e certamente un sistema di mobilità più funzionale e sostenibile non può fare altro che cambiare in meglio la città di Roma, che amo e che voglio vedere cambiare.
Ad una ragazza che sta frequentando l’Università non si può non porre una domanda sull’Istruzione. Quanto è cambiata la vostra vita da studenti con il COVID-19? Immaginiamo in un futuro Governo di vederti Ministra, quale sarebbe la tua ricetta per l’Istruzione e la Scuola?
Faccio una confessione: i primi periodi non erano poi così male! Insomma, fare lezione in pigiama direttamente dal salotto di casa era abbastanza piacevole. Un piacere che poi si è dimostrato essere effimero e che con il corso del tempo si è dimostrato essere una fonte di ulteriore stress a livello psicologico, sia per noi studenti che per i professori.
Basandomi sulla mia esperienza, posso dire che ciò su cui dovrebbe migliorare la scuola italiana è sull’esperienza che fa vivere ai propri ragazzi, alla formazione vera e propria sul campo. Nel mio percorso ho avuto il privilegio di fare alternanza scuola-lavoro alla Fondazione Museo della Shoah: vedere, toccare con mano i reperti e i documenti della nostra storia mi hanno lasciato un ricordo profondo, che ancora oggi a distanza di qualche anno ancora porto nel mio cuore. Sono esperienze di vita che se la scuola è capace di offrirci non possono che renderci Donne e Uomini migliori.
Come detto in premessa, sebbene nata e cresciuta a Roma, hai origini legate alla cultura medio-orientale. Conoscendoti, sappiamo poi che ti piace viaggiare. Cosa porteresti “dal resto del mondo” nella tua Roma?
Ho avuto modo di viaggiare e visitare molti paesi, e molto presto sarò in Austria per motivi di studio. Ciò che porterei a Roma (magari in tutta Italia, ndr) è una maggiore apertura mentale all’interno della società, ricca di storia, di arte, cultura e tradizione, ma che ancora oggi si trova ancorata a vecchi retaggi e pregiudizi. L’apice sarebbe riuscire a portarla anche in ambito politico una ventata di freschezza e di novità, chissà che con La Giovane Roma non si riesca a raggiungere questo obiettivo?
Oltre al programma, la vostra forza è l’essere giovani. Sicuramente nuovi nel panorama politico. Da giovane 20enne, che risposta trovi nella cittadinanza quando parli di te e della tua candidatura?
Penso che se una persona crede in ciò che fa, crede nei propri sogni, non potrà mai trovare un riscontro negativo. Sono orgogliosa, entusiasta, di essere candidata al Consiglio comunale di Roma con “La Giovane Roma”. Fa parte di me questo progetto e mi dà davvero una grande forza ricevere dalle persone a cui parlo di me, del nostro programma e dei nostri valori tanta forza e incoraggiamento.
Concludiamo in un modo leggero, uno spazio libero. Angelica, parlaci di te …
Sono Angelica, una ragazza italo-giordana di 20anni, orgogliosa delle proprie origini ma che ama Roma e che studia all’Università. Spero che in questa intervista, la mia prima, sia riuscita a trasmettere i miei pensieri, i miei sogni, i miei ideali come Donna, come giovane Donna di 20anni, che valgono più di ogni esperienza politica