Dopo il dietrofront di Facebook relativamente alla creazione di un social media interamente dedicato ai più piccoli, adesso tocca ad Apple mettere in freezer alcuni dei suoi progetti futuri.
Abbiamo scherzato. Sembra questa l’affermazione, infatti, che giunge da Cupertino. Dopo settimane di polemiche in relazione al sistema messo a punto dalla società della mela morsicata capace di scansionare le foto archiviate su tutti gli iPhone e gli iCloud degli utenti, alla ricerca di immagini di abusi sui minori o materiale sessualmente esplicito riguardante i fanciulli, per tale progetto suona adesso il de profundis.
Con una laconica nota, ad inizio settembre, Apple ha comunicato che metterà l’iniziativa da parte, sulla base soprattutto dei feedback negativi giunti da più livelli. Sulla base di ciò, la società si è concessa maggior tempo per raccogliere input e apportare miglioramenti prima di rilasciare le nuove funzionalità di sicurezza per i bambini, giudicati comunque di fondamentale importanza.
Il sistema, chiamato NeuralMatch, era congeniato per scandagliare ogni foto caricata su iCloud negli Stati Uniti, ricercando di volta in volta immagini di minori in pose osè o discinte. Nelle intenzioni della società guidata da Tim Cook, ogni immagine ricevuta sui telefoni sarebbe stata analizzata da un algoritmo così da ricevere (o meno) un “bollino di sicurezza”, una sorta di luce verde che avrebbe indicato se l’immagine non rientrava tra quelle critiche; una volta che un certo numero di foto fosse stato contrassegnato come sospetto, Apple avrebbe consentito a tutte le foto ambigue di essere decifrate e, se apparentemente illegali, trasmesse alle autorità competenti.
Le maggiori preoccupazioni di questo sistema nascevano dal fatto che tale sistema di sorveglianza avrebbe scansionato le immagini non solo una volta giunte nel cloud, ma non appena esse avrebbero raggiunto il telefono dell’utente, direttamente quindi nella memoria locale, con buona pace della privacy. Al momento, dunque, tutto in soffitta. In attesa della prossima pensata degli eredi di Steve Jobs.