In Commissione Ambiente al Senato si discute se abbandonare la sede referente. Domani la decisione ma manca l’unanimità
Il disegno di legge sulle aree protette (che interviene profondamente sulla legge 394 del 1991) è all’esame della Commissione Ambiente del Senato.
Il provvedimento, in Parlamento dal 2013, è arrivato alla sua terza lettura parlamentare. Dopo essere stato licenziato con numerose modifiche dalla Camera dei Deputati lo scorso 20 giugno sembrava fosse giunto il momento decisivo per la sua definitiva approvazione ma gli ostacoli verso la conversione in legge potrebbero non essere finiti.
I lavori a Palazzo Madama sono iniziato ieri 4 luglio, con la relazione introduttiva del relatore, il senatore del Partito Democratico Massimo Caleo, che riferendosi agli emendamenti approvati alla Camera ha sottolineato come “le modifiche introdotte hanno raccolto sollecitazioni provenienti dalle opposizioni e dalle associazioni ambientaliste. Queste ultime si sono distinte tra quelle che hanno colto i contenuti innovativi del disegno di legge e quelle che si sono attestate su posizioni esclusivamente critiche”.
Nella seduta odierna della Commissione si è svolto un dibattito in merito alla proposta di richiedere la sede deliberante per il prosieguo dell’esame del disegno di legge. Al momento non c’è unanimità pertanto si è deciso di rinviare di 24 ore la decisione. Solo domani sapremo se la Commissione Ambiente invierà una richiesta formale di passaggio alla sede deliberante oppure se tutto – come sembra molto probabile – resterà come adesso: per avanzare tale richiesta infatti in Commissione ci deve essere parere unanime e il Governo deve dare il proprio assenso. Qualora l’eventuale richiesta venisse poi accolta dal Presidente Grasso, la Commissione sarebbe obbligata a porre il disegno di legge all’ordine del giorno non oltre il quindicesimo giorno dall’approvazione della richiesta.
Come detto però, appare molto improbabile che si raggiunga un accordo tra tutte le forze di maggioranza e opposizione per cui l’esame dovrebbe proseguire in sede referente. La Commissione deve comunque ancora fissare un termine per la presentazione degli emendamenti e sta valutando se svolgere un breve ciclo di audizioni per affrontare i temi spinosi sollevati dalle modifiche introdotte a Montecitorio.
I tempi potrebbero allungarsi (si parla di possibile approdo in Aula a settembre) e una partita che sembrava essere arrivata vicino alla conclusione potrebbe vedere riaprirsi i giochi, con esiti imprevedibili.