Il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto con cui si fissa al 30 settembre il limite alla proroga degli attuali commissari, ma potrebbe non bastare. Che tipo di Governo nominerà i successori?
Si è concluso senza imprevisti l’iter del DL sulla proroga del collegio di Arera. Nella seduta di ieri l’Aula del Senato ha infatti approvato in via definitiva il Decreto, convertendolo in legge, con 256 sì e 14 no, al termine di una discussione agevolata dal consenso pressoché unanime delle forze politiche.
Palazzo Madama ha confermato la versione del provvedimento scaturita dalla prima lettura della Camera, dove il testo era arrivato intorno alla metà di aprile. Pertanto, la durata dei commissari dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente è ufficialmente prorogata per un periodo massimo di 90 giorni dall’insediamento del nuovo Governo, e in ogni caso non oltre il 30 settembre 2018. Nel frattempo, le attività del collegio saranno limitate agli atti di ordinaria amministrazione, indifferibili e urgenti, sui quali ogni 45 giorni dovrà trasmettere una relazione al Parlamento.
Archiviata con relativa semplicità la pratica del via libera al Decreto Legge, a questo punto la soluzione del rebus regolatorio che si è aperto lo scorso febbraio (quando è terminato il settennato degli attuali commissari) è legata a doppio filo alla situazione politica. Sarà l’Esecutivo politico M5S-Lega a occuparsi delle nomine, oppure la squadra di servizio guidata da Carlo Cottarelli in vista di elezioni in estate o in autunno?
In base a quanto previsto dalle norme, il successore di Guido Bortoni e gli altri 4 componenti del collegio di Arera saranno nominati dal Ministro dello Sviluppo economico d’intesa con il Ministro dell’Ambiente, con l’approvazione del Consiglio dei Ministri e il parere vincolante delle Commissioni parlamentari competenti a maggioranza di 2/3 dei componenti. Come sostenuto dal senatore pentastellato Gianni Girotto, una procedura di questo tipo sarebbe più opportuno che venisse portata a termine da un Governo nella pienezza dei suoi poteri e dalle regolari Commissioni di Camera e Senato, piuttosto che da un eventuale Esecutivo in carica per gli affari correnti e da Commissioni speciali operative a Parlamento sciolto o in procinto di esserlo.
Di conseguenza, dato lo stallo istituzionale in cui l’Italia si trova da oltre 85 giorni (quella odierna è un’ulteriore giornata potenzialmente decisiva per il superamento della crisi), a priori non va escluso che la data limite del 30 settembre per la durata dei commissari dell’Autorità possa essere spostata ancora in avanti. Per il momento, l’unica certezza sul futuro di Arera è rappresentata dalla prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL; per quanto riguarda il resto, si navigherà a vista.