Una catastrofe. La povertà minorile nel 2020 raggiunge il suo massimo storico degli ultimi 15 anni, con la quota record di oltre 1,3 milioni. Non basta: emerge una nuova forma di povertà educativa, quella digitale: secondo una ricerca condotta da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro –, ancora oggi, un quinto dei ragazzi non è ancora in grado di eseguire semplici operazioni utilizzando gli strumenti informatici, quasi 1 ragazzo su 3 non ha un tablet a casa e 1 su 7 neanche un PC, l’11% non sa condividere uno schermo durante una chiamata con Zoom e il 29,3% non riesce a scaricare un documento condiviso da un insegnante sulla piattaforma della scuola. Un dato destinato a crescere con la crisi economica generata dal Covid e dovuto, in larga parte, all’aumento consistente del numero di genitori che hanno perso temporaneamente o definitivamente il lavoro, 345.000 durante l’anno trascorso e la conseguente diminuzione delle loro disponibilità economiche.
Save the Children, che in 10 mesi ha raggiunto 160mila persone con il proprio intervento di contrasto agli effetti del Covid-19, rilancia la campagna Riscriviamo il futuro, per combattere la povertà educativa e digitale, con l’invito a firmare il Manifesto scritto in collaborazione con i ragazzi, che chiedono di uscire dall’invisibilità e di essere al centro delle politiche di rilancio del Paese, con maggiore attenzione alla scuola e alle opportunità educative
Studenti che dietro a quegli schermi di tablet e pc, si sono sentiti spesso spaesati e invisibili al mondo degli adulti, non ascoltati e presi in considerazione nelle loro difficoltà e nella frustrazione di non saper immaginare un futuro. Oggi, che il Paese ha avviato la strada per l’uscita dalla crisi sanitaria ma non ancora dalla pandemia sociale che ha coinvolto anche loro in maniera pesante, i ragazzi rivendicano un ruolo centrale e fanno proposte concrete per riappropriarsi di una dimensione educativa che riparta da quanto accaduto nell’ultimo anno e ne faccia il punto di partenza per la trasformazione della loro dimensione educativa.
È per far ascoltare la loro voce che Save the Children rilancia la campagna Riscriviamo il Futuro, che quest’anno vede proprio bambine, bambini e adolescenti come protagonisti assoluti, attraverso un Manifesto elaborato con il contributo dei ragazzi del Movimento Giovani Sottosopra, all’interno del quale si chiede agli adulti di provare finalmente a guardarli e che tutti possono firmare sul sito di Save the Children: “Mettetevi questi occhiali, e guardateci! Siamo stati invisibili, sfocati agli occhi di chi ci ha guardato fino ad oggi. Abbiate il coraggio di aprirvi al nostro punto di vista, per vedere sia le nostre capacità che le nostre difficoltà e fragilità. Dal valore che darete loro, dipenderà il presente e il futuro di tutti noi. Indossate questi occhiali e guardate il futuro, guardate noi”. E gli occhiali rossi assurgono a simbolo della campagna di Save the Children, che chiede a tutti di indossarli per veder finalmente meglio i bisogni, le esigenze e i desideri dei ragazzi.