Banca d’Italia ha diffuso i risultati delle rilevazioni effettuate in tema di credito e liquidità per famiglie e imprese. Sale a oltre 225 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI; raggiungono i 32,6 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da SACE.
Salgono a oltre 225 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. E’ quanto si apprende dal comunicato stampa di Banca d’Italia del 9 febbraio 2022.
I risultati sono il frutto della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che il valore complessivo delle richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 all’8 febbraio 2022 è di oltre 225,2 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono pari a circa 223,5 miliardi di euro.
Salgono a 32,6 miliardi di euro, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Crescono inoltre a 22,7 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 4.467 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.
In un quadro più ampio, dall’ultimo bollettino economico sempre di Banca d’Italia, emerge un rallentamento del Pil nell’ultimo quadrimestre del 2021. Le proiezioni macroeconomiche per l’Italia per il triennio 2022-24 indicano che il PIL recupererebbe intorno alla metà di quest’anno i livelli precedenti la pandemia. Il prodotto aumenterebbe del 3,8% nel 2022 e a ritmi più bassi nel biennio successivo.
Si registra una crescita dell’inflazione spinta dai rincari energetici. Tuttavia gli aumenti dei costi di produzione per ora si sono trasmessi in misura modesta sui prezzi al dettaglio. I prezzi al consumo nelle proiezioni salirebbero del 3,5% quest’anno e si attenuerebbero gradualmente esaurendosi verso la fine dell’anno. L’inflazione quindi si attesterebbe su valori moderati nel biennio successivo. L’incertezza sulle proiezioni ovviamente è elevata.