Nei mesi di febbraio e marzo del 2021 le filiali regionali della Banca d’Italia hanno condotto la nuova edizione dell’indagine sulla domanda e l’offerta di credito a livello territoriale per il secondo semestre del 2020.
Dall’indagine emerge che in tale periodo è proseguita la crescita della domanda di credito da parte delle imprese in tutte le macroaree. Le richieste sono cresciute in modo marcato per tutti i settori di attività economica e sono state indirizzate prevalentemente al sostegno del capitale circolante e al consolidamento delle posizioni debitorie in essere. Nello stesso periodo le condizioni di offerta si sono mantenute distese in tutte le ripartizioni territoriali.
Nella seconda metà del 2020 la domanda di finanziamenti da parte delle imprese ha continuato a crescere, seppure in misura lievemente inferiore rispetto al primo semestre dell’anno; l’aumento ha riguardato tutte le macroaree e tutti i settori produttivi. Secondo le previsioni degli intermediari, la crescita della domanda di credito dovrebbe attenuarsi significativamente nella prima parte del 2021 in tutte le aree territoriali; allo stesso tempo, i criteri di offerta sarebbero improntati a una maggiore prudenza.
La domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie è tornata a crescere nella seconda parte del 2020 in connessione con la ripresa delle compravendite immobiliari, dopo la flessione registrata nel primo semestre dovuta alle limitazioni alla mobilità e all’incertezza seguita alla crisi pandemica. Le richieste sono aumentate in tutte le aree, ma in misura lievemente più accentuata nelle regioni del Nord Est.
Nel 2020 il rapporto tra il valore dei mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni e quello dell’immobile posto a garanzia (loan to value ratio) si è attestato su un livello di poco superiore al 66%, in linea con il dato dell’anno precedente. La durata media dei nuovi mutui ha invece registrato un lieve incremento rispetto al 2019, superando i 22 anni.
Quasi il 40% dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni erogati nel 2020 prevedeva forme di flessibilità nel rimborso, quali la possibilità di estendere la durata del periodo di ammortamento o di sospendere temporaneamente i pagamenti, per alleviare le difficoltà di rimborso dei prestiti derivanti dal calo del reddito disponibile delle famiglie dovuto alla crisi pandemica.
L’incidenza delle erogazioni assistite da polizze assicurative è stata pari a quasi il 34% nel 2020, un valore in lieve flessione rispetto al 2019. Nel 2020 è invece aumentata la quota dei mutui con scadenza prolungata (pari o superiore ai 30 anni) e di quelli con un loan to value ratio superiore all’80 per cento (al 27,1 e al 17,8%, rispettivamente, dal 25,4 e 14,2 per cento rilevati nel 2019).
La domanda di credito al consumo ha invece subito una flessione, seppure meno intensa rispetto al primo semestre dell’anno, in tutte le macroaree ad eccezione del Nord Est, per via di un aumento molto rilevante della propensione al risparmio delle famiglie indotto dai timori di contagio e dalle misure restrittive sul commercio adottate per contrastare la diffusione del virus, nonché da motivazioni precauzionali in un contesto di forte incertezza.