Che la pandemia abbia sconvolto le vite di molti è cosa nota. Più o meno marcatamente, infatti, ognuno ha vissuto questo ultimo anno con diverse sfumature di intensità e vicissitudini: perdita del lavoro, obbligo di reinventarsi, resistere alla crisi, ripartire. Ma anche cambiamento nei consumi e negli stili di vita, con uno sprint nell’uso dei nuovi strumenti digitali, smart working, modalità alternative di svolgere incontri, didattica e persino telemedicina.
Tutto ciò lascerà un segno e, come in tutti i momenti critici, servirà anche per riflettere. Da lunedì gran parte dell’Italia tornerà in giallo, con possibilità di riprendere – più o meno segnatamente – la nostra vita, potendo persino cenare al ristorante. Ma siamo proprio sicuri che la quotidianità tornerà sempre più a come la conoscevamo all’inizio dello scorso anno e nulla – rispetto al marzo 2020 – sarà cambiato? In tanti non credono che la pandemia costituirà soltanto una triste parentesi nelle nostre vite ma, oltre a ferite morali e materiali, fungerà da detonatore al cambiamento.
Utile, a tal proposito, osservare quanto sta accadendo negli Stati Uniti, consapevoli che gran parte di quanto succede oltreoceano prima o poi riesce a contagiare anche l’Italia.
YOLO economy: che cosa significa?
Proprio dalla terra dello Zio Sam, come riportato dal New York Times quale giorno fa, al grido di “YOLO” – you only live once (vivi una volta sola) – centinaia di migliaia di giovani stanno interrogandosi sul futuro della propria vita e decidendo di rischiare il tutto per tutto.
Alcuni stanno abbandonando lavori comodi e stabili per avviare una nuova attività oppure trasformare una passione in un lavoro a tempo pieno. Altri si fanno beffe dei richiami dei propri datori di lavoro che vorrebbero farli rientrare in ufficio, a lavorare come sempre si è fatto, rispondendo per le rime, minacciando il boss di lasciare tutto a meno che non siano autorizzati a lavorare dove e quando vogliono.
L’aumento dei tassi di vaccinazione e il mercato del lavoro in ripresa stanno incoraggiando molti giovani americani a buttarsi in qualcosa di nuovo. I loro conti bancari, gonfiati da un anno di risparmi casalinghi, hanno aumentato la loro propensione al rischio.
L’acronimo YOLO è stato reso popolare dal rapper Drake dieci anni fa e da allora utilizzato dagli allegri amanti del rischio. Alla base di questo movimento è l’atteggiamento che ha catturato un certo tipo di impiegato annoiato negli ultimi mesi, o chiunque abbia fatto introspezione e capito che è arrivato il momento di fare qualcos’altro. La pandemia è stato il momento giusto per fermarsi e guardarsi indietro.
YOLO economy: un italiano su 3 vuole cambiare il suo stile di vita
Ed è così che, per un numero crescente di persone con risorse finanziarie e competenze richieste, la paura e l’ansia dell’anno passato sta cedendo il passo a un nuovo tipo di impavidità professionale. Chi ha abbracciato lo YOLO dice sempre la stessa cosa: la pandemia ha cambiato le mie priorità e ho capito che non volevo vivere in questo modo.
Le storie riportate dal NYT sono decine, come il caso dell’avvocato trentenne Brett Williams: “Mi sono reso conto che ero seduto al bancone della mia cucina 10 ore al giorno sentendomi infelice“, ha detto. “Ho solo pensato: ‘Cosa ho da perdere? Potremmo morire tutti domani.‘ “. Così Williams ha lasciato il suo impiego e uno stipendio da grande azienda per accettare un lavoro in una piccola azienda gestita dal vicino di casa e per trascorrere più tempo con sua moglie e il cane.
“Abbiamo avuto tutti un anno per valutare se la vita che stiamo vivendo è quella che vogliamo vivere“, ha detto Christina Wallace, docente senior presso la Harvard Business School. “Soprattutto per i giovani a cui è stato detto di lavorare sodo, ripagare i prestiti e un giorno ti godrai la vita, molti di loro mettono in dubbio questa equazione. E se volessero essere felici in questo momento? “
Difficile dire se anche in Italia la YOLO economy troverà terreno fertile, con un mercato del lavoro ingessato, un tasso di disoccupazione monstre e un debito pubblico fra i più alti del mondo. Per questo gli occhi sono puntati sul PNRR, il piano di riforme che disegnerà il Paese dei prossimi trent’anni. Ma forse vale la pena almeno sperare che l’ultimo anno vissuto in questo modo sia servito a qualcosa. Del resto, si vive (e sogna) una volta sola.