Entro il 3 agosto le Commissioni Bilancio di Camera e Senato dovranno esprimersi sul Decreto Mef. Dall’indice di disuguaglianza alle emissioni di CO2, ecco i criteri di misurazione
Il Ministro dell’Economia ha trasmesso alla Camera e al Senato, per l’acquisizione dei rispettivi pareri, il Decreto con cui vengono individuati gli Indicatori di benessere equo e sostenibile.
Le Commissioni Bilancio di Montecitorio e Palazzo Madama dovranno quindi esprimersi, entro il termine del 3 agosto, sull’atto del Governo che chiarisce come misurare il nuovo indicatore previsto dal Def 2017. Nel dettaglio, il Benessere equo e sostenibile (Bes) costituirà nel prossimo futuro un mezzo di rilevazione della situazione finanziaria del Paese alternativo al Pil, dal momento che il Bes terrà in considerazione aspetti sociali, ambientali e individuali per offrire una valutazione del rapporto tra politiche pubbliche e qualità della vita dei cittadini.
Gli Indicatori presenti nel Decreto di via XX Settembre sono al momento 12, e spaziano dall’indice di diseguaglianza del reddito disponibile all’indice di povertà assoluta, dall’uscita precoce dal sistema dell’istruzione al tasso di mancata partecipazione al lavoro, fino ad arrivare all’indice di abusivismo edilizio e alle emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra. L’applicazione di questi criteri avrà luogo a partire dall’adozione del Documento di economia e finanza 2018, prevista tra circa 9 mesi.
Una volta giunti i pareri parlamentari, il DM sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e a quel punto si andrà definitivamente verso un cambio di prospettiva nell’analisi dei dati economici italiani, dal momento che non ci si limiterà più a prendere in considerazione dati produttivi svincolati dai contesti di vita quotidiana.