Online i conti di Montecitorio. Diminuiscono le spese, crescono i risparmi. Si punta su digitale e plastic-free
C’è un altro bilancio attualmente all’esame della Camera dei deputati, che si aggiunge alla ben più famosa manovra di finanza pubblica, da approvare entro la fine di quest’anno.
Si tratta del progetto di bilancio interno per il 2019 con cui la Camera, come ogni anno, stabilisce, in virtù della propria autonomia contabile e finanziaria, come saranno utilizzate le risorse economiche ritenute necessarie al funzionamento dei propri organi interni e allo svolgimento dell’attività parlamentare.
Quest’anno il bilancio si chiude con un risparmio record di 100 milioni di euro per le casse dello Stato, il più alto mai registrato, mentre ammontano complessivamente a 385 milioni le restituzioni effettuate dal 2013 ad oggi, con un andamento costante e progressivo negli ultimi sette anni che fa ben sperare anche per i prossimi.
Se aumentano i risparmi, la spesa sostenuta dal bilancio dello Stato per la Camera dei deputati in termini di cassa si è invece gradualmente ridotta, con un trend decrescente a partire dal 2012: la spesa complessiva per il 2019 risulta infatti, al netto della restituzione dei 100 milioni, pari a 959,5 milioni di euro, con una riduzione dell’1% rispetto all’anno precedente.
Tra le voci di spesa più pesanti c’è ovviamente quella per i deputati, che rimane sostanzialmente invariata anche nel triennio 2019-2021, nonostante le misure di contenimento in materia di indennità parlamentare e di rimborsi ai deputati.
Restano ad esempio ingenti le voci relative all’acquisto o al rimborso di titoli di viaggio per i deputati (€ 10.700.000,00) e quelle per le spese di soggiorno (€ 26.500.000). In crescita, anche se di poco, la spesa per l’affitto degli uffici (1.020 euro rispetto a 1.005 dell’anno precedente).
Anche qui non mancano però le previsioni di risparmio grazie ad alcune misure che dovrebbero apportare maggiori economie per la Camera: in particolare, gli accantonamenti per i vitalizi rappresentano il vero tesoretto della Camera e il loro ricalcolo con il sistema contributivo dovrebbe produrre un risparmio per l’intera legislatura, di oltre 200 milioni. Stessa cosa per il taglio delle pensioni d’oro degli ex-dipendenti della Camera, che dovrebbe fruttare un risparmio di ulteriori 20 milioni di euro l’anno.
Nel corso dell’esame generale in Assemblea, il MoVimento Cinque Stelle ha inoltre prefigurato risparmi per decine di milioni di euro l’anno (per la precisione circa 52 milioni) se venisse approvata la riforma costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari, che passerebbero alla Camera da 630 a 400.
Molte previsioni di risparmio sono la conseguenza della riduzione dei costi per acquisti di beni e servizi, come per esempio quella per le spese telefoniche fisse e mobili, rispettivamente del 60 e del 20 per cento in meno o la variazione al ribasso delle spese postali (-33% rispetto all’anno precedente).
L’amministrazione di Montecitorio, punta poi, anche in termini di spesa, sul processo di progressiva implementazione e costante aggiornamento tecnologico degli strumenti informatici e sulla digitalizzazione delle procedure interne, per renderle di più facile consultazione. E così crescono, a supporto della funzione parlamentare, le applicazioni di condivisioni degli atti («geoCamera») e il potenziamento dei principali canali social dalla Camera.
In questo senso, tra le novità del bilancio 2019, c’è la messa a disposizione on line da parte della Camera di una piattaforma interattiva contenente le varie voci di spesa di Montecitorio, aggregate per categoria: dai deputati al personale dipendente, all’acquisto di beni e servizi.
Nell’ambito della lotta agli sprechi rientra anche la misura in vigore a partire dallo scorso 19 luglio, che, proprio in conseguenza all’approvazione di un ordine del giorno presentato al bilancio dell’anno scorso, ha vietato in tutte le strutture di ristorazione della Camera, inclusi i bar e la buvette la vendita di acqua in bottiglie di plastica.
Il bilancio interno verrà votato in Assemblea nei prossimi giorni, prima dell’imminente pausa estiva dei lavori parlamentari, accompagnato dall’approvazione degli ordini del giorno che impegneranno l’Amministrazione per il prossimo anno.
Insomma, quando i conti tornano, il bilancio è positivo.