Il primo provvedimento ha buone possibilità di vedere la luce. Asse Pd-M5S-Sinistra
Sarà il testo sul biotestamento ad avere le maggiori chance di vedere la luce in Senato prima della fine della Legislatura. Niente da fare, al contrario, per lo ius soli.
Questo, in sintesi, è stato l’esito della riunione dei Capigruppo andata in scena nella tarda mattinata. In base a quanto stabilito, già oggi pomeriggio l’Aula di Palazzo Madama inizierà la discussione generale sulle ‘disposizioni anticipate di trattamento’, che dovrebbero ricevere il sostegno dei senatori di Pd, M5S e Liberi e Uguali (Forza Italia sarebbe orientata per la libertà di coscienza, contrari Ap, Lega e Fratelli d’Italia). Dunque, a meno di ripensamenti sembrerebbero esserci i numeri per l’approvazione del Disegno di legge, rimasto bloccato in Commissione Sanità dallo scorso maggio fino al 26 ottobre, giorno in cui la relatrice Emilia Di Biasi ha rinunciato all’incarico per superare le migliaia di emendamenti presentati.
Di conseguenza, considerando che sarà necessaria una terza lettura per il via libera alla Legge di Bilancio e che dovrà essere affrontato il tema della riforma del Regolamento, è molto probabile che il biotestamento sarà l’ultimo Ddl (o quasi) a essere approvato dal Senato prima che tra fine dicembre e inizio gennaio vengano sciolte le Camere. Dovranno invece attendere il prossimo Parlamento (se le condizioni lo permetteranno) i fautori dell’estensione della cittadinanza ai figli di stranieri residenti nati in Italia. La collocazione della riforma in fondo al calendario riduce infatti al lumicino le possibilità di una sua discussione.