Presentato in Parlamento il V Rapporto dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Al centro la qualità dei servizi di trasporto e i diritti dei passeggeri.
Di Maria Carla Bellomia
Si è svolta questa mattina, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato della XVIII legislatura, la presentazione al Parlamento del quinto Rapporto annuale dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) che ogni hanno è chiamata a riferire alle Camere sullo stato delle attività realizzate nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture e servizi per l’anno di riferimento.
La premessa da cui è partita la relazione del Presidente Andrea Camanzi è che la mobilità si configura oggi come un bene a se stante, che ha natura economica ed è oggetto di tutela giuridica: in quanto tale necessita di un intervento regolatorio da parte di un’Autorità che sappia assicurare le necessarie garanzie di indipendenza, al passo con i cambiamenti in atto nel settore dei trasporti – i cd. “behavioural economics”, dalla natura irreversibile e sistemica – e i nuovi comportamenti degli utenti .
Cresce sempre di più la consapevolezza da parte dei passeggeri dei propri diritti e con essa anche la domanda integrata e multimodale delle forme di trasporto, siano esse fisiche, infrastrutturali o di rete. Lo stesso discorso vale anche per le imprese che sono chiamate a raccogliere la sfida dell’integrazione tra infrastrutture e servizi complementari pienamente interoperabili.
Al centro dell’attività di regolazione dell’Autorità si pone infatti la garanzia della qualità dei servizi di trasporto offerti – oggetto dei contratti di servizio tra gli enti affidanti e le imprese di trasporto – e l’effettiva tutela dei diritti dei passeggeri, con una rafforzata garanzia dell’applicazione dell’apparato sanzionatorio. Fondamentale è quindi che il sistema dei trasporti garantisca la piena accessibilità ad una informazione completa e di agevole consultazione per gli utenti , al passo con le tecnologie digitali, così come si concentri l’attenzione sui temi della sostenibilità ambientale del settore.
Per quanto riguarda i modelli di regolazione economica e tariffaria individuati dall’ART, l’Autorità ha applicato un approccio di tipo “sistemico” per rendere confrontabili le condizioni di efficienza dei diversi mercati di settore e i rispettivi investimenti. Questo metodo ha permesso, secondo Camanzi, di smentire la falsa correlazione negativa che intercorrerebbe tra un’intensa attività regolatoria e il potere attrattivo degli investimenti.
Gli esempi citati relativi al trasporto ferroviario di passeggeri ad alta velocità (AV) e alla regolazione dell’accesso agli aeroporti confermerebbero, al contrario, che un assetto normativo stabile e una regolazione economica indipendente – come quella garantita dall’ART – incoraggerebbero gli investimenti di settore.
Lo stesso discorso vale anche per la gestione delle autostradale che hanno tratto vantaggi dall’utilizzo del modello cd. “yardstick competition” o “concorrenza per confronto”, definito dall’Autorità per identificare l’ambito di gestione ottimale e finalizzato a stimolare la concorrenza.
Con riferimento alle iniziative regolatorie messe in campo nell’ultimo anno, Camanzi ha citato le misure adottate per l’affidamento in concessione di aree e banchine portuali e i criteri per la determinazione dei relativi canoni e tariffe d’uso; sul fronte stradale, l’Autorità ha anche regolato l’accesso alle autostazioni di autobus a media e lunga percorrenza, così come è intervenuta in materia di aeroporti, revisionando i modelli tariffari vigenti per l’accesso alle infrastrutture aeroportuali.
In materia di governance ferroviaria, la piena indipendenza dei gestori delle infrastrutture assume per il Presidente dell’ART una valenza strategica decisiva, con particolare riguardo alla necessità di assicurare, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale di Sicurezza Ferroviaria il rispetto degli obblighi di trasparenza finanziaria, separazione contabile e prevenzione dei conflitti di interesse.
Infine, sui mercati del trasporto pubblico locale e regionale (TPL), Camanzi ha ricordato come l’ART abbia adottato un atto di segnalazione per evidenziare l’opportunità che gli enti affidanti rispondano agli obblighi di efficacia, efficienza ed equilibrio economico e per sensibilizzare il MIT sul tema dell’affidamento diretto o in house.
In conclusione, Camanzi ha fatto un accenno alla questione della natura delle piattaforme digitali, comprese quelle logistiche delle merci e alla loro capacità di gestire big data in modo esclusivo e tale da condizionare l’operatività dei mercati dei servizi di trasporto.
Resta aperto invece il nodo del finanziamento dell’autorità e dei soggetti tenuti per legge a contribuire al suo funzionamento: per vedere come andrà a finire, bisognerà attendere la conclusione del contenzioso, attualmente in corso, tra l’ART e i gestori delle infrastrutture e dei servizi regolati.
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