D’Incà con la mano sul cuore, imitato da quasi tutti. Gelmini sperava di poter proferire la formula del giuramento a memoria, ma s’impappina e torna a leggere. Disorientata, inaugura la consegna del foglio firmato al funzionario del Quirinale. Altri lo lasciano sul tavolo. Mara Carfagna sicura di sé recita la formula con voce ferma e stentorea. Bianchi arriva al giuramento con la giacca aperta da cui s’intravede un maglione liso. In tasca un foglio bianco che fuoriesce. Mette i tre puntini sulle i del nome e cognome come fossero puntine da attaccare al muro. Cartabia ieratica si avvicina al tavolo camminando come stesse falcando un tappeto di nuvole, con un mantello di ermellino. Ripete la formula freddamente e a memoria. La penne con cui firmano il giuramento vengono cambiate ogni volta nel frattempo il segretario generale Zampetti chiama il nome successivo. Franceschini e Speranza sono gli unici che indossano la doppia mascherina. Una legata alle orecchie, l’altra sulla nuca. Entrambi, dopo aver firmato, fanno un passo indietro allontanandosi dal tavolo e uscendo fuori dalle telecamere. Le mani delle donne sono tutte ornate di anelli. Gli uomini hanno le mani glabre, immacolate quelle di Mattarella con le unghie leggermente lunghe. “Da orco” le mani del ministro Bianchi, piccole e pelosissime. Tutti salutano prima il Presidente Mattarella e poi il presidente Draghi. Donne tutte in nero e in pantaloni tranne la ministra Stefani in gonna con una giacca bianca a quadrettoni neri, uomini in completo nero o blu. Per i ministri senza portafoglio non viene indicata la delega. Per quelli con portafoglio viene citato il nome del ministero. Donne più palesemente emozionate, gli uomini più in grado di dissimulare tranne che nella voce, alcuni sembrano sussurrare. Più disinvolto, Brunetta che nel salutare Draghi si spiega sul fianco destro. Giorgetti il più sicuro di sé. Lo stemma del Quirinale: le iniziali della Repubblica Italiana, RI, incrociate con sopra…una corona. Una corona reale. Siamo al Quirinale. Sede dei Papi e poi dei Re. Oggi del presidente della Repubblica.
(Dettagli a memoria per una sola visione).