In base allo studio effettuato dall’istituto Demoskopika ogni nucleo familiare residente in Italia spenderà mediamente ben 1.516 euro in più per energia elettrica e gas con un aumento pari al 121 per cento rispetto al 2021.
“Con questi continui rincari tariffari, ci sarà un crescente effetto domino anche sul ceto medio italiano. Nel breve periodo maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi strutturali come per l’emergenza Covid”, ha dichiarato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio il quale ha anche sottolineato la necessità di misure strutturali sul mercato del lavoro e di contrazione della pressione fiscale per far crescere il potere d’acquisto delle famiglie.
Nel 2022, ammonterebbe a oltre 38 miliardi di euro la spesa aggiuntiva delle famiglie residenti in Italia per i consumi di energia elettrica e gas rispetto allo scorso anno: 15,4 miliardi di euro per tutte le spese legate alla luce e poco più di 23 miliardi di euro per le voci di consumo di gas. In altri termini, ogni nucleo familiare dovrà spendere mediamente all’anno prioritariamente per riscaldamento, acqua calda sanitaria, luce e cottura cibi ben 1.516 euro in più: 1.255 euro nel 2021 a fronte di ben 2.771 euro nell’anno in corso, con una impennata della spesa per consumi pari al 120,8 per cento.
Spostando l’analisi sul livello regionale, l’aggravio di spesa maggiore, in valore assoluto, si registra in Lombardia (7.142 milioni di euro), Lazio (3.805 milioni di euro), Veneto (3.415 milioni di euro), Emilia-Romagna (3.279 milioni di euro), Piemonte (3.184 milioni di euro). E, ancora, Campania (2.981 milioni di euro), Toscana (2.419 milioni di euro), Sicilia (2.343 milioni di euro) e Puglia (2.187 milioni di euro).
L’andamento crescente della spesa avrebbe una ripercussione immediata soprattutto sulle condizioni di disagio economico degli italiani: il caro bollette potrebbe far piombare in condizione di povertà relativa quasi 244mila famiglie, di cui il 55 per cento concentrato nelle realtà territoriali del Mezzogiorno, che si andrebbero ad aggiungere agli oltre 2,8 milioni di nuclei familiari stimati per il 2022. Un impatto negativo per migliaia di famiglie che subirebbero una contrazione di una quota di reddito da destinare al mantenimento di un tenore di vita standard.
«L’Unione Europea – ha dichiarato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – deve dimostrare la sua condivisa capacità di affrontare la preoccupante emergenza energetica mobilitando ogni singolo euro disponibile nell’ambito delle sue competenze di bilancio. Anche perché, con questi continui rincari tariffari, ci sarà un crescente effetto domino sul ceto medio italiano. In questo momento – precisa Raffaele Rio – è molto probabile che le famiglie stiano utilizzando una quota dei loro risparmi per attutire l’impatto che i prezzi più elevati hanno sui consumi”. L’impatto del caro bollette non è uguale per tutti. I più colpiti sono ovviamente i nuclei con un reddito pro capite più basso. L’impennata dei prezzi si avverte maggiormente nel Mezzogiorno, alimentando il rischio di un avanzamento dei nuclei familiari in condizione di povertà relativa.
Per arginare la crescita costante dei prezzi e ridurre i gravi effetti sul tessuto sociale italiano – continua Raffaele Rio – è necessario recuperare, nel breve periodo, poco più di 38 miliardi di euro, pari all’aggravio stimato dei consumi familiari per l’anno in corso. Si potrebbe attivare il “metodo Covid” da parte delle istituzioni europee ovvero una flessibilità eccezionale nell’impiego dei Fondi strutturali e di investimento europei.