Fuggire prima di un confronto con gli altri candidati sindaci è una mancanza di rispetto per alcuni, per altri una ricerca spasmodica della puntualità: Michetti non poteva più aspettare e ha preferito rinunciare al suo intervento per non far aspettare chi lo attendeva in strada.
Ma andiamo per ordine: il candidato sindaco del centrodestra è arrivato oggi all’Auditorium di via Rieti, dove era in programma un convegno sul tema dei rifiuti e dei trasporti organizzato dalla Fit Cisl Lazio con confronto tra Raggi, Gualtieri, Calenda e appunto Michetti, se non fosse che dopo essersi seduto qualche minuto nelle ultime file, è andato via subito dopo. Nessun intervento dal palco e nessun confronto poiché il tribuno di Radio Radio ha fatto sapere il suo staff, “ha preferito raggiungere un gruppo di lavoratori che lo aspettava a Termini alle 13 per un incontro privato”.
Si è subito alzato un polverone e puntuale è arrivata la “pezza” peggiore del danno: “Ho incontrato i lavoratori di Atac sia a Piramide che a Termini. La ricchezza più grande di questa città sono le persone che si adoperano ogni giorno per far funzionare la macchina organizzativa. Per questo motivo non potevo farli aspettare per strada. Sono arrivato alle 12.30 ed il mio intervento era previsto per 15′ alle ore 12.45. Alle 13.15 non venivo ancora invitato a parlare quindi mio malgrado sono stato costretto a lasciare l’incontro. Sarà comunque mia cura inviare in giornata alla Fit CISL un video sull’argomento rifiuti e servizi locali dei trasporti”.
Gli addetti ai lavori e non solo sanno bene che dettare l’agenda di un candidato sindaco, incastrando mille impegni e considerando mille imprevisti, è cosa da premio Nobel. Ma immaginare di far partecipare Michetti ad un incontro, intervenendo senza ascoltare gli altri relatori è quantomeno uno sgarbo istituzionale oltre che una mancanza di rispetto per tutti i romani che hanno bisogno di conoscerlo e ascoltarlo per carpire quelle che sono le sue idee per la città.
Una cosa è chiara: Michetti non ama i confronti con gli avversari e a dirla tutta non sembra l’unico. Ma un piccolo suggerimento al Tribuno ci sentiamo di darlo: piuttosto che farsi vedere e poi andar via senza intervenire, meglio una scusa e non andare per niente. La cosiddetta “acqua sul fuoco” oppure, meglio, prendersela con il traffico della Capitale o con i mezzi non funzionanti, in modo da poter, con l’occasione, dare un colpo al cerchio e uno alla sindaca uscente.