Gli ultimi dati dell’Istat su famiglie e imprese. Fa eccezione la stabilità nel settore residenziale
L’incertezza è sfiducia, dice, tra le righe, l’odierno comunicato dell’Istituto nazionale di statistica (Istat).
I dati pubblicati in mattinata misurano il clima di fiducia delle persone e delle imprese in Italia evidenziando un “peggioramento delle aspettative sulla situazione economica del paese nonché un aumento delle aspettative sulla disoccupazione. A livello personale, i giudizi sulla situazione economica della famiglia peggiorano mentre le aspettative sono in lieve recupero. Con riferimento alle imprese, nel mese di gennaio il clima di fiducia cala in misura contenuta nel settore manifatturiero (da 110,3 a 109,9), mentre più marcata è la flessione nei servizi (da 108,7 a 105,7) e nel commercio al dettaglio (da 112,0 a 108,6)”.
Colpa della campagna elettorale in corso? Probabile.
Martellati infatti da proposte e sondaggi di tutti i tipi, i poveri consumatori e le imprese faticano a trovare un punto fermo e, in attesa di trovarlo, si comportano un po’come una barca in mezzo al mare che non riesce a scorgere il faro. E in effetti le sensazioni, sulla “barca Italia”, sembrano essere le stesse dei marinai che sulla nave scrutano l’orizzonte in cerca del faro.
Gli ultimi dati sul Pil, che il Fondo monetario ha rivisto al rialzo, hanno probabilmente un po’ rasserenato alcune fasce della società e così i giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese registrano un miglioramento, anche se le aspettative registrano un calo.
Forse, nella nebbia, una piccola luce si intravede dunque? Ma sarà quella giusta?
I più sono scettici, molto scettici. E così i “marinai” italiani esternano opinioni in peggioramento rispetto all’andamento della disoccupazione, il cui saldo sale da 11,4 a 16,0, mentre, per quanto riguarda le opinioni degli intervistati sull’andamento dei prezzi al consumo, espresse su un orizzonte temporale di 12 mesi, si segnala un deciso aumento sia della quota di coloro che giudicano i prezzi aumentati sia di quella di coloro che prevedono un aumento in futuro.
A che punto siamo della nostra navigazione e cosa ci accadrà, si chiedono gli italiani? Per quanto riguarda la situazione personale, i giudizi sulla situazione economica familiare sono in peggioramento mentre le aspettative sono in lieve recupero.
Sul fronte poi delle consuete domande trimestrali sulle intenzioni di acquisto di specifici beni durevoli, si registra una lieve diminuzione del saldo relativo alle intenzioni di acquisto di un’autovettura e di quello relativo alla spesa per manutenzione straordinaria della propria abitazione.Forse non tutti credono che qualcuno riuscirà veramente a togliere il bollo auto e in pochi sono pronti ad affrontare la titanica impresa del “bonus casa”.
Ma alla fine, sulla barca Italia, una certezza c’è sempre: il caro e vecchio mattone non muore mai e cosi i consumatori confermano, stabile rispetto al precedente trimestre, l’intenzione di acquisto di un’abitazione.
La bussola delle imprese invece cosa dice? Beh, loro il faro pare proprio non lo vedano, per ora.
Infatti, a gennaio 2018 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italianediminuisce passando da 108,7 a 105,6. Peggiorano soprattutto, tra le imprese manifatturiere, i giudizi sugli ordini; mentre nelle imprese dei servizi di mercato, peggiorano sia le attese sugli ordini sia i giudizi sull’andamento degli affari. Migliorano invece i giudizi sugli ordini e l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione.
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia scende da 112,0 a 108,6 e soprattutto perché i giudizi della grande distribuzione, in termini di fiducia, non sono affatto positivi.
La barca Italia naviga dunque tra le onde della campagna elettorale, spinta da una parte e dall’altra, senza coordinate precise. A breve le coordinate certe dovrebbe darle “l’Ammiraglio” del partito che sceglieranno i marinai italiani.
Speriamo non sia un altro Schettino.