Una scomposta crisi politica ha rivoluzionato equilibri consolidati
di S.D.C.
In questa scomposta crisi politica, fin qui una cosa è comunque certa: il comportamento irrituale dei partiti verso Sergio Mattarella. Con potenziali effetti deflagranti, questa volta sì, per la tenuta democratica del Paese e per gli equilibri dei poteri istituzionali e costituzionali. La pazienza e saggezza del Presidente è riuscita finora a limitare i danni. Ma non è detto che la conclusione della vicenda sia altrettanto pacifica. Come non è detto che quanto già accaduto non abbia prodotto un nuovo quadro di comportamenti che nulla più hanno a che vedere con la grammatica quirinalizia e non solo. Insomma, che la pagina sia stata voltata e nulla sarà più come prima, a cominciare dalle prossime consultazioni che, se il voto anticipato sarà in agenda per luglio, cadranno quasi a Ferragosto. Riscrivendo anche per questo, con un capitolo sconosciuto, la nostra storia repubblicana.
Decidere o tentare di decidere la data delle elezioni in un incontro a due (Salvini, Di Maio); proporre compagini governative più o meno ufficiose; scambiarsi vicendevolmente investiture da premierato… soltanto per accennare ai vulnus più evidenti e sconfortanti, costituiscono un vero e proprio “attentato” alle prerogative costituenti del Capo dello Stato che, non a caso, è stato costretto più volte a mettere in mora, con note ufficiali, gli “errori” delle due forze uscite vincitrici/non vincitrici di questa legislatura che sembra nata morta.
L’iniziativa odierna di Carlo Callieri, ex dirigente Fiat e in passato anche esponente di Confindustria e della Compagnia di San Paolo che da “comune Cittadino” ha comperato mezza pagina di pubblicità sul Corriere della Sera per esprimere pubblicamente “solidarietà, affetto e riconoscenza” al presidente della Repubblica, ci dice tuttavia che questa crisi, durante la quale – al di là di formule di circostanza – il Quirinale è stato lasciato sostanzialmente solo, è stata percepita appieno dai cittadini. Due le possibili conseguenze: sollevare in un moto d’ impeto una forte contrarietà e critica popolare per far capire ai nuovi inesperti giovani politici che stanno giocando col fuoco; rassegnarsi ad accettare e cavalcare l’onda di una perenne propaganda elettorale.
Non ci vorrà molto a capire quale per quale strada s’incamminerà il nostro Paese.