“L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri condanna con fermezza ogni atto di violenza contro le forze dell’ordine. Gli episodi accaduti dimostrano quanto sia urgente dotarsi di strumenti normativi adeguati per garantire vera deterrenza contro tali comportamenti. Gli strumenti attuali, purtroppo, si sono rivelati inefficaci nel prevenire e contrastare queste azioni”. É il commento di Roberto Di Primio, Segretario Generale Aggiunto dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) dopo quanto accaduto a Roma e in altre città nei giorni scorsi durante le manifestazioni in solidarietà a Ramy, il ragazzo morto a Milano in un incidente dopo l’inseguimento da parte dei carabinieri, scaturite in scontri e aggressioni alle forze dell’ordine.
Ha menzionato la necessità di strumenti normativi più efficaci. Quali soluzioni proponete?
“Crediamo che il Decreto Sicurezza rappresenti un’occasione da sfruttare per introdurre modifiche significative. Tra queste, sosteniamo da tempo l’introduzione di un DASPO economico, una misura innovativa che responsabilizzi concretamente chi si rende protagonista di atti vandalici e aggressioni. Questa misura permetterebbe di far pagare un prezzo tangibile a chi danneggia il patrimonio pubblico o mette in pericolo la vita degli operatori di polizia, contribuendo a tutelare la sicurezza pubblica”.
Perché ritenete importante il DASPO economico e quali effetti potrebbe avere?
“Il DASPO economico sarebbe una misura di responsabilizzazione non solo morale, ma anche materiale. La collettività non può continuare a pagare per i danni causati da vandali e delinquenti. Questi atti, oltre a minare la sicurezza pubblica, gravano sul Servizio Sanitario Nazionale e sul bilancio dello Stato. È giusto che chi commette tali reati risponda economicamente delle proprie azioni e che le risorse pubbliche siano utilizzate per il bene comune, non per riparare danni evitabili”.
Il DASPO economico, nella vostra proposta, prevede la possibilità che queste a persone, qualora ne usufruissero, venga tolto ogni sostegno pubblico. È corretto?
“Riteniamo inaccettabile che chi distrugge il patrimonio comune e ferisce operatori delle forze dell’ordine possa continuare a percepire benefici pubblici. La nostra posizione è chiara: chi si macchia di tali reati deve essere chiamato a rispondere delle proprie azioni e perdere qualsiasi tipo di privilegio o sussidio che deriva dallo Stato. Da questo punto di vista, accogliamo con favore progetto di legge per rendere automatica la costituzione in parte civile della Regione Piemonte nei procedimenti per aggressioni ai danni degli operatori socio-sanitari, del personale del comparto del Servizio Sanitario Nazionale, del Soccorso Sanitario, del trasporto pubblico locale, del personale della scuola, delle Forze di Polizia, delle Forze Armate, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione civile. Un primo passo che speriamo possa aprire ad ulteriori interventi a livello nazionale”.
Qual è il messaggio che USIF vuole trasmettere ai cittadini e alle istituzioni?
“l nostro obiettivo è proteggere la dignità e la sicurezza degli operatori di polizia che ogni giorno svolgono il loro difficile lavoro in condizioni spesso estreme. Chiediamo alle istituzioni e alla politica di agire con determinazione per introdurre strumenti come il DASPO economico, riaffermando i principi della legalità e della responsabilità. Tutti devono essere consapevoli che la sicurezza pubblica è un bene comune che richiede rispetto e impegno da parte di tutti come da direttive impartite dal Segretario Generale USIF Vincenzo Piscozzo”.