Il programma della coalizione FI-Lega-FdI punta sui temi di bandiera dei soci, recuperando vecchi cavalli di battaglia. Ma l’attuazione dipenderà dalla guida dell’ipotetico Governo
Dopo i colloqui delle ultime settimane tra gli sherpa di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia (sarà da vedere se Noi con l’Italia farà alla fine parte della coalizione), è arrivata ieri sera la firma del programma del centrodestra per le elezioni del 4 marzo. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno infatti sottoscritto “Un programma per l’Italia. Per la crescita, la sicurezza, le famiglie e la piena occupazione”.
Il documento è strutturato in 12 pagine di elenchi puntati, catalogati in 10 punti: Meno tasse; Meno Stato invadente, più Stato efficiente, più società; Meno vincoli dall’Europa; Più aiuti a chi ha bisogno; Più sicurezza per tutti; Più garanzie per ciascuno; Più sostegno alla famiglia; Più qualità nella scuola, nell’università e nella sanità pubblica; Più autonomie territoriali, migliore Governo centrale; Più tecnologie, cultura e turismo. Tutela dell’ambiente. Efficientamento energetico. I contenuti sono enunciati senza specificare coperture e impatti delle misure, e in più di una circostanza è possibile distinguere le proposte che si richiamano alle posizioni liberali e moderate di Forza Italia dai temi cari all’ala sovranista di Salvini e Meloni.
Scendendo nei dettagli, non potevano mancare all’appello i due piatti forti di questo avvio di campagna elettorale del centrodestra: l’introduzione della flat tax e l’azzeramento della legge Fornero sulle pensioni. La previsione di un’unica aliquota fiscale per famiglie e imprese fa riferimento al principio del divieto di tassazione in assenza di reddito, chiarito in questi termini da Berlusconi durante un’intervista odierna: “No alla tassa sulla prima casa, no al bollo sulla prima auto, no alle imposte su donazioni e successioni, eliminazione dell’Irap”. In ambito economico-tributario si punta inoltre alla chiusura di tutto il contenzioso e all’abolizione del limite all’uso del contante. Sul versante previdenziale, a una riforma economicamente e socialmente sostenibile si accompagnano l’aumento delle pensioni minime e il raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità.
Tra gli argomenti affrontati dal programma figurano anche i rapporti con l’Europa e le politiche di sicurezza e difesa. Difatti, lo schieramento conservatore si fa promotore dell’introduzione di una clausola di supremazia della Costituzione italiana sul diritto comunitario, unita a una non specificata revisione dei trattati europei e alla tutela di Made in Italy (in primis sulle produzioni agricole) e risparmi nazionali. Al tempo stesso, vengono proposti il blocco degli sbarchi dei migranti con respingimenti assistiti, il rimpatrio dei clandestini, la ripresa del controllo dei confini e, sul fronte interno, l’introduzione del principio secondo cui la difesa è sempre legittima. Per garantire un contrasto più efficace a crimine e terrorismo si punta altresì sul miglioramento dei mezzi a disposizione delle Forze dell’Ordine.
Alcuni tra i punti del centrodestra sono poi dei cavalli di battaglia delle esperienze di Silvio Berlusconi al governo, come la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante, la non appellabilità delle sentenze di assoluzione, l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e la riduzione del numero dei parlamentari. A questi si accompagnano delle new entry in alcuni casi inaspettate, quali il vincolo di mandato per i parlamentari, l’azzeramento del precariato nell’istruzione, l’estensione delle prestazioni sanitarie e un Codice delle norme a tutela degli animali domestici. Completano il quadro alcune misure di non chiara traduzione pratica, sul modello del Piano di azzeramento della povertà assoluta, nonché obiettivi indefiniti come l’eliminazione delle “anomalie e storture” della Buona scuola o la revisione del Codice degli appalti e del reato di tortura.
Al di là dei giudizi di merito sul programma della coalizione Fi-Lega-Fdi, ciò che emerge dalla lettura del documento è l’ampia gamma delle sue modalità di attuazione. In altri termini, molti dei temi al centro del testo sono sentiti dai cittadini e potrebbero incidere sul risultato delle Politiche, ma le soluzioni messe in campo potrebbero essere ben diverse a seconda dell’approccio adottato da quel di Palazzo Chigi (a titolo di esempio, non è la stessa cosa prevedere una flat tax al 15% o al 23% dei redditi). Con tutta probabilità, saranno i voti ottenuti dai singoli partiti a chiarire se la guida di un ipotetico Governo di centrodestra sarà a trazione moderata o sovranista.
Leggi il programma del centrodestra per le elezioni del 4 marzo